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  • Lotito-Petkovic, ora volano gli stracci: pesantissime insinuazioni del presidente della Lazio, mentre l'ex tecnico annuncia battaglia VIDEO

    Lotito-Petkovic, ora volano gli stracci: pesantissime insinuazioni del presidente della Lazio, mentre l'ex tecnico annuncia battaglia VIDEO

    Il giorno dopo il licenziamento di Vladimir Petkovic per giusta causa, il presidente della Lazio, Claudio Lotito, parla in conferenza stampa, riportata per intero da Lalaziosiamonoi: "Le persone non si finiscono mai di conoscere, io rispetto quello che mi si dice, sono abituato a dire la verità. Quando mi spronavano a cambiare allenatore perché arrivavano rumours sulla Svizzera, Petkovic mi ha risposto che erano tutte invenzioni. Perché non dovrei credere a quello che mi viene detto dal mio allenatore? La scelta all'epoca era basata su alcuni principi e valori che ora sono venuti a meno, con il tempo ho capito cose che prima non avevo capito".

    Il presidente della Lazio aggiunge: "Non mi sento di aver disatteso nessun impegno, anzi l'ho sostenuto nei momenti di difficoltà anche lo scorso anno. La società gli ha offerto anche il rinnovo di contratto, cosa che è stata declinata. Sono stato sorpreso perché sono abituato a mantenere gli impegni. Da gennaio a gennaio, però, come ha anche ricordato Reja ci si rende conto che il rendimento è stato disastroso. Il girone di ritorno della passata stagione mi sono speso molto per sostenerlo, non voglio rivendicare meriti ma se non fossi intervenuto forse non avremmo nemmeno ottenuto i risultati poi alla fine ottenuti. Si era creata una situazione di rispetto, ma di non soddisfazione. Ho sostenuto Petkovic perché lo ritenevo una persona meritevole. Poi i fatti hanno cambiato la mia valutazione, quelle considerazioni sulla persona sono venute meno, lui ha detto cose destituite di fondamento. Ho capito che si perseguiva esclusivamente un interesse personale. L'allenatore non è un dipendente qualsiasi, ma colui a cui è stato affidato il patrimonio della società. Io non ho mai esonerato nessuno, persino Ballardini se ne andò su sua richiesta. Così per Rossi e Reja. Non tutti hanno la mia pazienza, di sopportare la piazza e le male-parole. Soltanto Claudio Lotito sopporta alcuni epiteti. Prima di Verona Petkovic aveva svuotato tutto l'armadietto, già sapeva di dover uscire, ma io non gli avevo detto niente. Io Reja l'ho contattato soltanto all'ultimo, mi sono comportato in modo corretto. La Lazio ha sempre vinto i suoi contenziosi, almeno il 90% delle volte. Anche la storia di Pandev è ancora sospesa, Lotito vuole il rispetto delle regole scritte, etiche, deontologiche e comportamentali. Se fosse voluto andare via, sarebbe bastato dirlo senza poi lasciare la società scoperta. Ho parlato per giorni con lo spogliatoio, poi in campo vedevo moduli bizzarri. Non so se il suo intento era quello di farsi cacciare".

    Dall'altra parta della barricata, come si legge sul sito svizzero Blick.ch, Petkovic promette battaglia, anche legale: "Mi rammarico profondamente per lo sviluppo che ha preso questa vicenda, ma io non posso restare a guardare mentre viene danneggiata la mia immagine"

     

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