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  • VIDEO Lotito, il problema non sono infortuni e squalifiche...

    VIDEO Lotito, il problema non sono infortuni e squalifiche...

    • Marco Anselmi

    'Purtroppo non potevamo tener conto di alcuni infortuni per cause di forza maggiore avvenute a livello traumatico, e delle squalifiche. Avrei voluto giocare con la squadra al completo, sicuramente sarebbero arrivati dei risultati diversi'. Con queste parole Lotito si esenta da ogni responsabilità su quella che è stata la condotta della Lazio nel girone di ritorno. Ma nessuno di questi aspetti rappresenta il famosissimo 'imponderabile' spesso citato dal presidente della società biancoceleste.

    Ogni squadra in una stagione, dalla serie A alla Terza categoria, deve far fronte a squalifiche ed infortuni, specialmente se i giocatori in rosa sono avanti con l'età o soggetti ad infortuni, come ad esempio Konko ed Ederson, calciatori che al 100% e per una stagione intera sarebbero titolari ovunque ma che sono 'castrati' da una condizione fisica a volte precaria. L'esempio dell'Inter, avversario di questa sera, è lampante: la squadra nerazzurra infatti ha visto pian piano fermarsi tutti i suoi giocatori migliori, ed è crollata. Lo stesso vale per altre squadre, compresa la Lazio, che aveva anche una soluzione diversa per sopperire a certe eventualità: reintegrare i fuori rosa o fare mercato a gennaio. Il top sarebbe stato fare entrambe le cose, e invece...
     
    La 'sindrome di Fonzie' che ha colpito Lotito è ormai da tempo una delle sue peculiarità caratteriali. Quel non riuscire a dire 'Scusate, ho sbagliato' lo rende agli occhi di tutti poco credibile sotto alcuni aspetti, e sotto altri poco umile. Addurre come motivazione degli scarsi risultati del girone di ritorno la sfortuna per gli infortuni o per le squalifiche non rispecchia la realtà dei fatti. La Lazio infatti con un mercato oculato e senza spendere decine di milioni di euro avrebbe potuto rinforzare la rosa di Petkovic e avrebbe fatto più punti in campionato.

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