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Locatelli: 'Il mio idolo è Pirlo, ma imparo da Montolivo'
SUL PORTOGALLO - "E' vietato pensare a gestire il risultato, è un atteggiamento che si scontra con la determinazione che portiamo in campo. E poi rischieremmo: il Portogallo ha segnato quattro gol alla Germania, è un biglietto da visita sufficiente."
SUL RUOLO - "Ruolo preferito? Playmaker davanti alla difesa, perché posso toccare tanti palloni e avviare l'azione. Però se mi viene chiesto di avanzare e fare il trequartista, non mi tiro indietro, lo dice anche il numero 73 che ho utilizzato in serie A. Sette più tre fa dieci, il numero del trequartista, il ruolo che ricoprivo da bambino. Sette è sempre stato il mio numero preferito, il tre porta fortuna, la somma è presto fatta".
SULL'IDOLO - "E' Andrea Pirlo il mio giocatore preferito. E' sempre stato un riferimento, così come negli ultimi anni ho studiato Montolivo. Nazionale maggiore? Un passo alla volta: certe responsabilità non mi competono, oggi. Però è ovvio che se devo rivelare i miei sogni, accanto alla possibilità di giocare in Champions League indico la Nazionale A. Lavoro ogni giorno per diventare il miglior giocatore possibile, è un percorso che va oltre il campo. Ho seguito una dieta per aumentare il peso e per strutturarmi, ho lavorato tanto con il Milan per migliorare a livello fisico".
SUGLI EUROPEI - "Giocare alle 12 è impegnativo, soprattutto contro la Germania il clima era torrido. Però c'era tanta adrenalina per l'importanza del match e per il palcoscenico, con 55.000 persone. Avendo debuttato a San Siro in A, avevo già vissuto una platea così numerosa, ma la gara di Stoccarda ha fatto effetto, è stato bellissimo vedere tanti bambini allo stadio. Il mio il gol più bello degli europei? Chissà, magari ci riproverò e verrà fuori qualcosa di meglio. In realtà penso al valore del gol, più che alla bellezza: tre minuti prima avevamo subito lo 0-1, e serviva reagire".