AFP via Getty Images
Locatelli è sempre più un mistero da quasi 40 milioni. La Juve e Allegri ci hanno capito poco
Un altro equivoco tattico. L'ennesimo di una Juve che nel pomeriggio di San Siro si riscopre nuda e senza alcun tipo di certezza, se non quella di non essere una squadra. Che non gira anche e soprattutto - come spesso accade nel calcio - per colpa di un centrocampo ben lontano da standard accettabili. Troppi errori tecnici e di lettura del gioco, ma anche troppi i cambi operati da inizio stagione da Massimiliano Allegri, alla continua ricerca di una formula che giusta non lo è mai. E nel tritacarne è finito anche uno di quei calciatori sui quali il club bianconero era convinto di aver fatto un investimento importante per il presente, ma soprattutto per il futuro, Manuel Locatelli.
INADEGUATO - Un'altra prova assente quella del grande ex, riproposto dall'inizio in quello che è stato il suo stadio - e nel quale toccò esattamente 6 anni il punto più alto della primissima parte della sua carriera con un supergol proprio contro la Juventus - col compito di non far sentire troppo l'assenza di quel Paredes che, ad onor del vero, è lontano parente della versione ammirata nel PSG ma in particolare con la maglia dell'Argentina. Regista al fianco di Rabiot in una linea a due che non ne esalta le qualità di incursore che pure De Zerbi e Mancini in Nazionale avevano messo in risalto. Ha altre idee Allegri, che va nuovamente a sbattere contro la realtà dei fatti e l'assoluta inadeguatezza di Locatelli a diventare la guida di un centrocampo costruito su individualità incapaci (non solo per demeriti propri) di ragionare come un corpo unico. Sovrastato regolarmente sul piano del ritmo e poco lucido anche in fase di impostazione.
LO STRANO AFFARE - Risulta davvero difficile immaginare i motivi che abbiano convinto o indotto l'allenatore della Juve ad avallare un acquisto da quasi 40 milioni di euro che, modulo o non modulo, non poteva da solo far impennare la cifra tecnica di un reparto in cui, quando vengono a mancare due campionissimi come Di Maria e Pogba, non esiste un interprete in grado di prendere tutti per mano. Lo stesso Paredes, sufficiente e niente più contro il modesto Maccabi Haifa, non ha mai avuto nemmeno in passato il carisma per spiccare nettamente sugli altri e tanto meno può farlo nella povera Juve di oggi. Non è un caso che l'Allegri pensiero riportato da Il Corriere della Sera nelle scorse settimane non evidenziasse Locatelli come una prima scelta nella sua testa. E chissà che le sirene inglesi sul fronte Arsenal non destino tutt'altro tipo di reazione ed entusiasmo se dovessero tornare a farsi udire al termine di questa stagione...
INADEGUATO - Un'altra prova assente quella del grande ex, riproposto dall'inizio in quello che è stato il suo stadio - e nel quale toccò esattamente 6 anni il punto più alto della primissima parte della sua carriera con un supergol proprio contro la Juventus - col compito di non far sentire troppo l'assenza di quel Paredes che, ad onor del vero, è lontano parente della versione ammirata nel PSG ma in particolare con la maglia dell'Argentina. Regista al fianco di Rabiot in una linea a due che non ne esalta le qualità di incursore che pure De Zerbi e Mancini in Nazionale avevano messo in risalto. Ha altre idee Allegri, che va nuovamente a sbattere contro la realtà dei fatti e l'assoluta inadeguatezza di Locatelli a diventare la guida di un centrocampo costruito su individualità incapaci (non solo per demeriti propri) di ragionare come un corpo unico. Sovrastato regolarmente sul piano del ritmo e poco lucido anche in fase di impostazione.
LO STRANO AFFARE - Risulta davvero difficile immaginare i motivi che abbiano convinto o indotto l'allenatore della Juve ad avallare un acquisto da quasi 40 milioni di euro che, modulo o non modulo, non poteva da solo far impennare la cifra tecnica di un reparto in cui, quando vengono a mancare due campionissimi come Di Maria e Pogba, non esiste un interprete in grado di prendere tutti per mano. Lo stesso Paredes, sufficiente e niente più contro il modesto Maccabi Haifa, non ha mai avuto nemmeno in passato il carisma per spiccare nettamente sugli altri e tanto meno può farlo nella povera Juve di oggi. Non è un caso che l'Allegri pensiero riportato da Il Corriere della Sera nelle scorse settimane non evidenziasse Locatelli come una prima scelta nella sua testa. E chissà che le sirene inglesi sul fronte Arsenal non destino tutt'altro tipo di reazione ed entusiasmo se dovessero tornare a farsi udire al termine di questa stagione...