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Juventus Stadium, Agnelli: 'Ecco quando nacque l'idea'
Come è maturata l’idea di dotarsi di un impianto proprio?
L’idea è nata a metà degli anni Novanta, perché la Juventus è una società che per Dna guarda sempre oltre e si pone come capofila per quanto riguarda lo sviluppo e l’innovazione del calcio nel suo complesso. Inoltre, anche sotto un profilo economico, l’investimento aveva delle ottime prospettive.
Quali sono state le difficoltà che avete incontrato nel realizzare il primo stadio senza barriere in Italia? Si tratta di un’idea ispirata al modello anglosassone?
Quando sono diventato presidente il progetto era già in fase di completamento e a me è toccato l’onore di inaugurare lo stadio. In effetti l’impianto è mutuato dal modello inglese, ma in fase di costruzione sono stati presi in considerazione i migliori esempi europei.
Ad oggi, quello dello Juventus Stadium è stato un investimento proficuo?
Lo stadio è un importante asset aziendale. I sold out nello Juventus Stadium sono ormai quasi una consuetudine, così come è una sfida vinta la volontà di renderlo vivo sette giorni su sette, attraverso l’utilizzo delle nostre aree hospitality dove aziende, sponsor e privati organizzano eventi e meeting di lavoro. Inoltre lo stadio di proprietà ci permette di realizzare una serie di attività di entertainment e pubbliche relazioni anche nel giorno gara che altrimenti sarebbero impensabili. E infine c’è il fiore all’occhiello dell’impianto: lo Juventus Museum che racchiude la nostra storia vincente, in un mix di tradizione e innovazione. La soddisfazione per questo riuscito investimento, unita alla volontà di creare un polo Juventus, come nella tradizione dei più importanti club europei, ci ha spinti oltre e avrà il suo completamento entro le prossime due stagioni quando sorgerà, in un’area completamente riqualificata, la sede del club e il centro di allenamento della prima squadra.
Senza barriere e più accoglienti. Saranno questi gli stadi del futuro in grado di accogliere le famiglie per trascorrere assieme una giornata all’insegna dello sport del divertimento?
La Juventus ha aperto la strada, mettendo a disposizione dei tifosi di ogni tipo, comprese le famiglie, uno stadio accogliente, servizi dedicati e pensando al giorno gara come a un evento in grado di accogliere e intrattenere, anche prima del calcio di inizio, tifosi di tutte le età. Ci auguriamo che gli altri seguano il nostro esempio, perché il salto di qualità di cui necessita il calcio italiano passa anche dagli investimenti in nuove infrastrutture.