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    Ljajic-Toni-Cerci: a Firenze nessun rimpianto. Ecco il perché

    Ljajic-Toni-Cerci: a Firenze nessun rimpianto. Ecco il perché

    • Luca Cellini

    Se si guarda la classifica marcatori del campionato di Serie A qualche rimpianto su ciò che poteva essere e non è stato non può che esserci, visto che si scopre che fra Ljajic, Toni e Cerci, sono stati messi a segno ben 15 gol, a fronte degli zero al momento realizzati in campionato da Ryder Matos, Ante Rebic e Josip Ilicic.

    La premessa  è volutamente provocatoria in termini numerici,perchè altrimenti uno guarderebbe semplicemente all'eccellente prima parte di stagione fatta dalla Fiorentina fra campionato ed Europa League e avrebbe difficoltà a parlare di pentimento verso i tre attaccanti partiti nello scorso mercato estivo da Firenze, se confrontati con i tre giunti dalle trattative chiusesi poco piu' di due mesi fa, per una somma complessiva di quasi 15 milioni di euro (cinque per Rebic e nove per Ilicic, con Matos tornato in prestito dopo un anno di campionato brasiliano).

    Certo è che al momento la squadra viola ha distribuito i gol che sono mancati dell'infortunio Mario Gomez, grazie ad un eccellente continuità di rendimento dei vari Cuadrado e Giuseppe Rossi, con spunti dei vari Joaquin, Aquilani ed alcuni gol dei difensori, ma qualche manchevolezza a livello di parco attaccanti inevitabilmente si è riscontrata nella Fiorentina delle prime 20 partite.

    Luca Toni è forse il rimpianto minore visto che è andato via da Firenze per precisa volontà di Vincenzo Montella che ormai lo riteneva a fine carriera e non più pronto a reggere lo stress del giocare ogni tre giorni. Effettivamente il girone di ritorno della passata stagione del bomber di Pavullo parla in favore della scelta del tecnico gigliato, con la Fiorentina che attraverso la famiglia Della Valle aveva offerto all'ex numero 32 viola un ruolo da allenatore delle squadre giovanili. Solo che l'ex scarpa d'oro del Bayern  non solo non ha alcuna voglia di smettere ma anzi a Verona sta vivendo una seconda vita calcistica. Ante Rebic, ideale sostituto di Luca Toni nel ruolo di vice prima punta, al momento si deve ancora ambientare, e a parte un incoraggiante secondo tempo contro il Parma, ha fatto vedere davvero molto poco fino ad oggi. 

    Alessio Cerci invece a Firenze è stato sopportato, anche nella fase magica dell'estate 2010 e primavera 2012, con tanti gol che hanno consentito anche alla Fiorentina di salvarsi al termine della famosa stagione del duo di tecnici Mihajlovic-Delio Rossi. Solo che il Messi viola, come lo avevano soprannominato i tifosi, non si era integrato con la città. E la sua (allora) discontinuità tecnica ha fatto si che Montella decidesse di non scommetterci sopra, nonostante sia partito nel giudizio sul ragazzo di Valmontone, al suo arrivo da allenatore viola, da zero.

    Oggi Cerci è il simbolo del Torino e ha un posto fisso in Nazionale, con molte chance di andare al Mondiale, mentre il suo alter ego, Josip Ilicic, è stato pagato nove milioni di euro, viene da quasi un mese e mezzo di stop per infortunio, e solo adesso sta dando qualche segnale di ripresa tecnico-fisica.

    Adem Ljajic è il giocatore che ha fatto la differenza nella Fiorentina del girone di ritorno della passata stagione. Da reietto alla corte viola dopo la serata da far west con Delio Rossi, è diventato uno dei piu' grandi talenti della Serie A, con partenza a malincuore da Firenze piu' per l'avidita' del suo procuratore, che per scelta tecnico viola, che ha incassato una cifra discreta e nulla piu' visto il potenziale che l'oggi attaccante della Roma ha fatto intravedere. Ryder Matos ha segnato 3 gol in quattro partite d'Europa League ma è giovanissimo e si è già fatto notare per una marachella nel post gara d'andata contro il Pandurii, e per il 'cicchetto' preso da Montella per la pessima prestazione della sfida di ritorno in Romania.

    Detto che Vincenzo Montella per primo non ha nessun rimpianto per il tridente Ljajic-Toni- Cerci, la Fiorentina può consolarsi anche guardando al proprio futuro. Per la prima volta, da tantissimi anni, ha due attaccanti del proprio settore giovanile, che stanno facendo cose egregie in serie B: El Khouma Babacar e Federico Bernardeschi. Almeno dalle parti di via Manfredo Fanti, al momento, piu' che rimpianti per il passato, c'è orgoglio in vista di un futuro che finalmente sembra offensivamente roseo. 

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