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    Ljajic:| Dai pugni (presi) al gol dedicato all'Islam

    Ljajic:| Dai pugni (presi) al gol dedicato all'Islam

    Il serbo dà il via al successo sulla Lazio e riconquista Firenze.
    Ljajic, dai pugni (presi) al gol dedicato all’islam.
    A volte basta poco per rialzare la testa. E’ sufficiente rimettersi a lavorare in silenzio e far fruttare il talento. Adem Ljajic ha fatto proprio così e ieri è tornato a essere decisivo, con il suo primo gol (di eccellente fattura, un tiro all’incrocio, da fuori area) in questo campionato. Un’autentica liberazione per lui. Ma anche una bella vittoria personale. La clamorosa lite con Delio Rossi, all’inizio di maggio, era costata il posto al tecnico romagnolo che, dopo l’insubordinazione del serbo al momento del cambio, voleva colpirlo a suon di pugni. Ma anche Ljajic ne aveva pagato le conseguenze: fuori rosa, con la Fiorentina decisa a cederlo subito, all’inizio del mercato. In realtà, fin dal ritiro estivo si è presentato un Ljajic nuovo, concentrato sugli allenamenti e più che mai deciso a ritrovare credito e stima. Una sorpresa positiva per tutti. Montella ha voluto vederlo all’opera, studiarlo e valutarlo. E il serbo ha sfruttato la sua chance diventando addirittura il capocannoniere del ritiro, con undici reti. A quel punto Montella ha scelto di dargli sempre più fiducia, anche in considerazione del mancato arrivo di un vero e proprio bomber. Ljajic - acquistato da Corvino nel 2010 per 6,5 milioni di euro - è così diventato il partner più frequente di Jovetic, col quale parla la stessa lingua, anche calcistica.


    Spesso gli è stata imputata la mancanza di concretezza sotto porta (a Firenze ricordano ancora gli errori contro la Juve, un mese fa) ma il gol di ieri è da incorniciare. Lo ha festeggiato mostrando una maglietta che ricorda la musulmana «festa del sacrificio» in cui i fedeli praticano il digiuno. Felice festa del sacrificio, c’era scritto - in turco - sulla t-shirt bianca esibita. Pure la tifoseria viola, che l’anno passato lo aveva spesso fischiato anche per il suo atteggiamento a volte un po’ presuntuoso, ora lo applaude e lo coccola. In fondo ha solo 21 anni e chissà che adesso non possa spiccare il volo. I numeri non gli mancano, ne è consapevole anche il Manchester United che tre anni fa lo aveva opzionato senza poi definirne l’acquisto.


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