LITTLE ITALY Quintieri, genio d'Estonia: 'L'Inter è un ricordo, il Kalju la rivincita'
Silenzioso, conciso, immediato. Damiano Quintieri non ama la luce dei riflettori e le interviste. Alle parole come sempre preferisce far parlare il campo, di fatto la sua seconda casa. Nato a Cosenza il 4 maggio 1990, Quintieri ha vissuto un'adolescenza con la valigia in mano e il pallone sotto braccio. Inter, Pro Sesto, Montichiari, Pisa, fino al Kalju Nõmme, uno dei club più prestigiosi del campionato estone. Contattato in esclusiva da calciomercato.com, racconta la sua nuova avventura:
Cosa ti ha spinto a scegliere l'Estonia?
Ho giocato quattro anni nelle giovanili dell'Inter, poi ho girato un pò, sono passato da Pro Sesto, Montichiari e Pisa. Dopo il fallimento del club toscano sono tornato al Montichiari, che non mi ha rinnovato il contratto. Di fatto sono rimasto a piedi. Ho avuto un'esperienza al Valle Grecanica, in serie D, poi il mio agente Salvatore Trunfio e lo staff della Mediastar International mi hanno proposto il Kalju. Dopo averci pensato un pò mi sono convinto.
Com'è stato l'impatto con una realtà così diversa da quella italiana?
Sono arrivato a dicembre, in punta di piedi. E posso confidarti che sono stato accolto molto bene. Il Kalju è un club importante, di prima fascia e molto organizzato. Non mi fa mancare nulla. All'inzio non è stato facile, vivevo in albergo, il mio inglese non mi aiutava molto e l'inverno rigido non mi permetteva di fare tante cose. Di fatto passavo molto tempo davanti al computer. Le cose con il passare dei giorni sono migliorate, adesso condivido un appartamento a Tallinn con Marco Bianchi (difensore classe 1990) e con un ragazzo portoghese. E in più ho imparato tre o quattro parole in estone! Non mi posso di certo lamentare.
Problemi con il cibo?
Questo no, in Estonia non si mangia malissimo. La cucina locale è discreta anche se spesso preferisco cenare da Vapiano, una catena di ristoranti italiani presenti nel centro-nord Europa. Posso mangiare una buona pasta anche a migliaia di chilometri dall'Italia!
Come giudichi il calcio in Estonia?
E' in crescita, la dimostrazione è il risultato della nazionale, che ha chiuso il girone di qualificazione agli Europei al secondo posto, dietro l'Italia. Al calcio gli estoni preferiscono il basket, ma credo sia questione di tempo. I club stanno facendo investimenti importanti, la gente si sta appassionando. Il Kalju è la squadra con più stranieri d'Estonia, a maggio dovremmo giocare nello stadio nuovo.
A livello sportivo è stato un inizio super...
Ho segnato quattro gol in cinque partite (l'ultimo sabato nel derby vinto 2-0 contro il Flora Tallinn ndr) e il Kalju è primo in classifica. Sono molto soddisfatto, perchè sento la fiducia del club e del mister e i risultati stanno arrivando.
Anche se non giochi esattamente nel tuo ruolo.
In passato ho giocato da trequartista o da seconda punta, nel Kalju vengo schierato largo a sinistra a centrocampo, in un 4-4-2, con possibilità di accentrarmi. Altre novità rispetto all'Italia? Non molte, anche qui sono sempre professionali, tutti i giorni abbiamo un allenamento mattutino, il martedì o il mercoledì abbiamo una seduta doppia. Il fatto di avere Marco (Bianchi ndr) in squadra mi aiuta molto, in qualche modo riesco a capire cosa mi chiede il mister.
Il tuo futuro?
Non ci penso, voglio fare bene qui. Ho firmato un contratto di tre anni che intendo rispettare. Voglio vincere il campionato e andare avanti nei preliminari di Europa League (dove potrebbe incontrare una squadra italiana ndr). Tornare in Italia non è una priorità, preferisco pensare al presente.