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    LITTLE ITALY De Biasi, ct dell'Albania: 'Brasile 2014? Nulla è impossibile'

    LITTLE ITALY De Biasi, ct dell'Albania: 'Brasile 2014? Nulla è impossibile'

    Un'avventura stimolante, un'esperienza di vita. A calciomercato.com Gianni De Biasi racconta i suoi primi passi da commissario tecnico dell'Albania, con il quale si è legato fino al 2013.

    Qual è stata la prima reazione alla proposta di allenare l'Albania?
    Su due piedi non ho detto sì. Mi sono preso un pò di tempo per pensare, per valutare tutti gli aspetti. Alla fine mi sono convinto, ho accettato e credo di aver fatto la scelta giusta. Allenare  una nazionale era un'esperienza che volevo fare, l'offerta dell'Albania è arrivata al momento giusto della mia carriera. Credo di poter dare una mano per raggiungere gli obiettivi che ci siano prefissati.


    Ha già allenato all'esterno, l'esperienza in Spagna alla guida del Levante non è stata molto positiva.
    Vero, i problemi economici che aveva il Levante li conoscete tutti. Ma ciò non ha influito nella voglia di tornare ad allenare fuori dall'Italia. Ho messo in preventivo che ci saranno degli ostacoli da superare, ma non sono spaventato. Ho gli stimoli giusti per fare un buon lavoro.

    Ha già parlato con qualcuno degli "italiani"?
    Certo, ho già fatto una chiacchierata con Cana della Lazio, Ujkani del Novara e Bogdani del Siena. Volevo avere da loro un parere sull'ambiente, sulla mentalità della gente. Per me è tutto nuovo, le loro esperienze mi possono essere d'aiuto nei prossimi mesi. Insieme possiamo costruire qualcosa di importante.

    Hai già pensato come far giocare l'Albania?
    Il 29 febbraio ci sarà un'amichevole contro la Georgia, i giocatori li avrò poco prima. Molti non li ho mai visti, per questo al momento non so come giocherò. In queste settimane io e i miei osservatori abbiamo girato per l'Europa, per osservare e valutare chi merita di essere convocato. Ho ereditato una nazionale "datata", l'obiettivo è quello di svecchiare la rosa e trasmettere l'entusiasmo giusto per far bene. Voglio giocatori che ci mettano il cuore, che siano cansapevoli di cosa voglia dire vestire la maglia del proprio Paese.  Penso per esempio a quei calciatori che hanno doppio passaporto: chi sceglie l'Albania non lo fa perchè viene scartato dall'altra nazionale, lo fa perchè è legato alla sua terra.

    Quanto è importante l'aspetto psicologico per un ct?
    Molto. Basta pensare quello che ha fatto Renard, ct dello Zambia. Ha trasmesso ai suoi la mentalità vincente, per battere chiunque. E' chiaro, l'aspetto tecnico ha la sua importanza, ma lavorare sulla testa dei giocatori, trasmettergli le motivazioni giuste, può aiutarli a "spostare le montagne".

    Norvegia, Svizzera, Slovenia, Cipro e Islanda: il girone per Brasile 2014 è duro, ma non impossibile.
    Sono d'accordo, massimo rispetto per le nazionali che affronteremo, potevamo però avere un sorteggio peggiore. Non voglio pensare dove arriveremo o a quanti punti faremo. Posso solo dire che lotteremo fino alla fine per un sogno.

     


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