Una carriera in serie C, tra Alessandria, Foligno, Carpendolo e Pizzighettone, poi il grande salto. Non in un grande squadra, ma in un calcio diverso, in una realtà unica,  del quale, col tempo, è diventato protagonista indiscutibile. Se chiedete in Scozia chi sia Manuel Pascali tutti lo sanno, non solo a Kilmarnock, città dove il 30enne centrocampista di Milano è diventato un simbolo.

La sua storia è simile a quella di tutti quei giocatori dimenticati nelle serie minori del calcio italiano, che all'estero hanno trovato la loro dimensione. Ecco perchè quando nel 2008 arrivò la proposta dei Killie per un provino Pascali non se lo fece ripetere due volte. Il Parma proprietario del cartellino non credeva in lui e diede l'ok, così arrivò il viaggio in Scozia, sponsorizzato da Sergio Porrini, ex di Juventus e Rangers e suo ex compagno al Pizzighettone, da dove non è più tornato.

Il prestito divenne un contratto triennale, con opzione per il quarto. Pascali, o 'Pasca' che presto divenne 'Pasta' per i compagni si conquistò la fiducia di tifosi e ambiente diventando col tempo il capitano del Kilmarnock.  Pochi i gol realizzati, quasi tutti di testa come il suo idolo Ambrosini, ma alcuni molto importanti come quello realizzato ai Rangers nel novembre scorso, che ha regalato una vittoria che mancava da 33 anni. Con la fascia al braccio ieri ha trascinato i Killie alla finale della coppa di Lega, grazie al successo ai supplementari con l'Ayr United. La finale? Contro Falkirk o Celtic. Comunque vada Pascali ha già vinto.