LITTLE ITALY Capello, un addio che fa rumore e un futuro dietro la scrivania
Se n'è andato, sbattendo la porta, coerente con le sue idee, con il suo carattere. Fabio Capello non è più il commissario tecnico dell'Inghilterra, ha anticipato di cinque mesi un addio già deciso, spiazzando anche i più acerrimi detrattori. Avrebbe dovuto lasciare l'incarico dopo l'Europeo in Polonia e Ucraina, non ha aspettato la fine del contratto per un'accesa disputa con i vertici federali inglesi sulla gestione del caso Terry. Nei giorni scorsi, infatti, la Federazione aveva tolto al difensore dei Blues la fascia di capitano per l'accusa di insulti razzisti ad Anton Ferdinand durante Chelsea-Queens Park Rangers.
Una decisione che al tecnico italiano era apparsa ingiusta, in mancanza di una sentenza della Corte di Londra prevista a luglio, e irrispettosa, perchè solo il ct ha il diritto di scegliere chi merita di essere il capitano. Qualcuno ha deciso per lui, un comportamento inaccettabile, sul quale Capello non è riuscito a passare sopra.Sergente nello spogliatoio, dove i tanti campioni che ha allenato non riuscivano a guardarlo negli occhi, il tecnico azzurro non ha fatto la figura dell'agnellino davanti ai vertici inglesi: "E' stato fatto un grande sgarbo, ledendo la mia autorità. Ciò che mi ha colpito e costretto a prendere questa decisione è stato il fatto che il tanto decantato senso di giustizia degli anglosassoni che sono i primi a predicare che nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva è venuto meno".
Il suo posto dovrebbe essere preso dal vice Pierce fino a luglio, poi le chiavi della nazionale di Sua Maestà verranno affidate a Harry Redknapp, attuale tecnico del Tottenham. Capello guarderà l'Inghiltera in tv ma nel suo futuro non c'è una vita da nonno. Resterà nel mondo del calcio, difficilmente tornerà in panchina, più probabile un suo impiego dietro ad una scrivania, pronto a dirigere un nuovo progetto. La pensione dorata a Marbella può attendere, il mondo del calcio ha ancora bisogno di Capello.