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  • L'Italia chiama, Spalletti risponde: rivoluzione in vista, quanti cambi verso la Croazia

    L'Italia chiama, Spalletti risponde: rivoluzione in vista, quanti cambi verso la Croazia

    • Gabriele Stragapede
    Ci è dispiaciuto non aver avuto la prova sul campo del livello che pensavamo di aver raggiunto, ma dobbiamo conservare la positività. Abbiamo un buon livello, e la gara contro gli spagnoli non deve farci dubitare delle nostre qualità. Pensavamo di aver raggiunto già un determinato livello e ieri abbiamo avuto un riscontro che non ci aspettavamo”. Impossibile non ripartire dalle dichiarazioni del capo della delegazione azzurra Gianluigi Buffon per comprendere il reale stato fisico mentale dell’Italia dopo la batosta subita per mano della compagine allenata da De La Fuente. Sia chiaro, non è il risultato ad implicare l’utilizzo di questi termini, quanto il gioco mostrato dalla formazione scesa in campo a Gelsenkirchen. Il dominio degli iberici è stato evidente, anche dai dati messi a disposizione da parte della Uefa: 57% di possesso palla (con una percenutale di passaggi riusciti pari al 92%), 56 azioni offensive a 24, 20 conclusioni tentate – di cui a 8 nello specchio della porta, numero corrispondente alle parate effettuate da Donnarumma giovedì sera - a 4, 25 dribbling a 7, 2 chiare occasioni contro la nessuna avuta dall’Italia. Statistiche che testimoniano la supremazia mostrata sul rettangolo verde di gioco dagli spagnoli e che sottolineano le difficoltà di una Nazionale, quella Azzurra, che sembra essere lontana dal mostrare il proprio pieno potenziale.

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