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  • Lippi: "Motta?  Dopo Allegri immaginavo una figura che trascinasse di più i tifosi. Su Inzaghi e Conte..."

    Lippi: "Motta? Dopo Allegri immaginavo una figura che trascinasse di più i tifosi. Su Inzaghi e Conte..."

    • Gianluca Minchiotti
    Marcello Lippi, storico ex allenatore della Juventus e della Nazionale italiana, intervistato da Dazn ha parlato di diversi aspetti legati alla sua carriera e al mondo bianconero, ma non solo. Lippi, protagonista di uno dei cicli più vincenti della storia della Juve, ha ricordato momenti significativi della sua esperienza sulla panchina torinese, dalle vittorie in Italia e in Europa fino alla gestione dei grandi campioni che ha allenato. Inoltre, ha espresso il suo punto di vista sull’attuale Juventus, analizzando il lavoro di Thiago Motta e le prospettive future della squadra, soffermandosi su tattica, mentalità e ambizioni del club. Fra gli argomenti extra Juve toccati da Lippi, un parere sui migliori allenatori italiani del momento e un ricordo dei Mondiali vinti nel 2006. Di seguito le parole di Lippi, così come riportate dall'Ansa.
     
    LA JUVENTUS - “La Juventus ha intrapreso un nuovo percorso ed è necessario del tempo, un lusso che però è difficile concedere a squadre come Juve, Inter e Milan che lottano per i vertici".
     
    THIAGO MOTTA - “Motta? E' un allenatore capace, concentrato, dedito al suo lavoro, ma dopo Allegri immaginavo di vedere una figura che trascinasse maggiormente la tifoseria”.
     
    VLAHOVIC - "Mi è capitato di gestire situazione del genere. Ho sempre agito dando fiducia anche a giocatori che non la meritavano in quel momento ma per quanto avevano fatto in passato".

    SIMONE INZAGHI E CONTE - "Non saprei dire chi è il miglior allenatore italiano, ce ne sono due o tre. Ma di sicuro tra questi ci sono Inzaghi e Conte. Inzaghi gode di grande considerazione, quando fai tanti risultati importanti acquisisci convinzione e sicurezza". 
        
    IL MONDIALE DEL 2006 - "Non ho fatto la storia, mi sento di aver partecipato alla storia, insieme a tutti quelli che mi hanno aiutato a vincere tutto quello che abbiamo vinto. Quel Mondiale è stato tanta roba. Uno dei motivi per cui abbiamo vinto è che tutti insieme abbiamo creato un grande gruppo di qualità, dal punto di vista tecnico e umano. Non avrei mai rinunciato a nessuno di quelle persone lì". 

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    Cardinale go home
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