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Lippi: 'È vero, il Milan mi ha cercato'
Il nome di Marcello Lippi è stato accostato più volte negli ultimi tempi alla panchina del Milan, anche in coppia col fido Fabio Cannavaro, con cui ha condiviso (uno in panchina, l'altro da capitano della Nazionale) la magica notte di Berlino del 2006. Lo scorso anno, la doppia candidatura fu avanzata per rimpiazzare l'inesperto Filippo Inzaghi e i rumors sono tornati d'attualità a qualche mese di distanza, prima per la sostituzione dello stesso Superpippo e più recentemente come soluzione di emergenza nel caso in cui nemmeno Sinisa Mihajlovic riuscisse a risollevare il Diavolo dalle secche di una classifica anonima. Intervenendo nella trasmissione "La Politica nel pallone" su Radio Rai, Lippi ha dichiarato: "Io e Cannavaro insieme alla guida del Milan? Queste voci non sono nuove, e onestamente ho risposto che nei periodi nei quali mi è stato chiesto non mi sentivo di tornare a lavorare, pur essendo il Milan una squadra molto importante. In passato è successo più di una volta che ci siano stati contatti con i rossoneri, ma non c'è molta voglia in questo momento. Ho più voglia di una Nazionale e di un impegno diverso, ma non posso dire niente di più".
MIHA IN BILICO - Una confessione che non può assolutamente far dormire sonni tranquilli a Mihajlovic, "salvato" dal pareggio dell'ultimo turno sul campo sul Torino ma tuttora in fase di valutazione da parte di una società che, per ammissione dello stesso ad Adriano Galliani (grande amico di Lippi, ndr), ritiene di aver investito molto e bene nell'ultimo calciomercato e di aver messo a disposizione del tecnico serbo una formazione competitiva. Concetti e valutazioni che fanno a pugno con l'attuale classifica dei rossoneri, tredicesimi a -8 dalla vetta, con 4 sconfitte sul groppone dopo appena 8 partite e un'identità di gioco ancora inesistente. Le prossime due gare interne contro Sassuolo e Chievo faranno ulteriore chiarezza sul destino dell'allenatore, che rischia di diventare il terzo esonerato a libro paga nell'ultimo anno e mezzo dopo Seedorf e Inzaghi in caso di sostituzione. Numeri che il Milan di oggi non può assolutamente permettersi.
MIHA IN BILICO - Una confessione che non può assolutamente far dormire sonni tranquilli a Mihajlovic, "salvato" dal pareggio dell'ultimo turno sul campo sul Torino ma tuttora in fase di valutazione da parte di una società che, per ammissione dello stesso ad Adriano Galliani (grande amico di Lippi, ndr), ritiene di aver investito molto e bene nell'ultimo calciomercato e di aver messo a disposizione del tecnico serbo una formazione competitiva. Concetti e valutazioni che fanno a pugno con l'attuale classifica dei rossoneri, tredicesimi a -8 dalla vetta, con 4 sconfitte sul groppone dopo appena 8 partite e un'identità di gioco ancora inesistente. Le prossime due gare interne contro Sassuolo e Chievo faranno ulteriore chiarezza sul destino dell'allenatore, che rischia di diventare il terzo esonerato a libro paga nell'ultimo anno e mezzo dopo Seedorf e Inzaghi in caso di sostituzione. Numeri che il Milan di oggi non può assolutamente permettersi.