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Lippi: 'De Ligt sposta gli equilibri in Champions. Ho detto no alla Roma, Totti e Buffon...'
"Io non credo assolutamente che Sarri sia andato da Cristiano Ronaldo a chiedergli dove vuole giocare, se preferisce fare il centravanti o l’esterno. E’ andato lì per parlare di calcio e anche io l’ho fatto sempre con i leader della squadra. E’ una cosa normale. Contano tutti e due, ma questa è la Juve della famiglia Agnelli, da cui dipendono tutte le scelte. Forse è più bello da vedere Messi, ma Ronaldo è unico per come fa gol. In tutti i modi: in acrobazia, di testa, da lontano. Comunque due campionissimi".
"Il ritorno di Buffon? Non lo so, non posso essere io a giudicare. Ti dico che Buffon è una persona talmente bella, talmente trasparente, che qualsiasi cosa faccia, qualsiasi cosa decida, troverà in me qualcuno pronto a stringergli la mano".
"Io credo che il calciatore destinato a spostare davvero tutto sia de Ligt. Lo trovo veramente forte, è un armadio con una grande saggezza, è uno che ti regala equilibrio, fortissimo tecnicamente e capace anche di far gol. Non è il caso di fare paragoni. E’ vero, da Nesta a Baresi, da Maldini a Ferrara, da Cannavaro a Materazzi, di difensori eccezionali ne ho visti tanti. Ma mai uno così in rapporto all’età. La Juve con de Ligt farebbe un ulteriore, importantissimo, salto di qualità. De Ligt, con Bonucci e Chiellini, può essere davvero la chiave per fare di una Juve fortissima una Juve ancora più forte. Capace di raggiungere qualsiasi traguardo anche in Champions".
"Il Napoli sta facendo bene sul mercato. Manolas è un colpo eccezionale, perché una coppia con lui e Koulibaly ti permette di fare un calcio più aggressivo, di sbilanciarti se serve".
"L'addio di Totti? Conoscevo la sua scontentezza…. Ci sentiamo spesso, con Francesco ho un rapporto speciale. Sapevo che chiedeva di essere un po’ più considerato. Io penso che sia proprio intorno a persone così, con questo amore per la maglia, che bisogna costruire. La sua esperienza sarebbe stata importante".
"Sono stato vicino alla Roma più volte, anche recentemente: quest’anno, quando stava per andare via Di Francesco. Mi hanno chiamato, mi hanno chiesto la disponibilità ad allenare la Roma, ma ho rifiutato. Ho ringraziato, dicendo che con i club ho chiuso. Faccio ancora un anno in Cina, poi basta. A meno che non andiamo ai Mondiali".