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L'Inter vince, ma la difesa fa piangere Inzaghi: altro che attaccante, il problema è dietro
PRIMO TEMPO - Dopo 15 secondi gli uomini guidati da Inzaghi si rendono già pericolosi grazie allo scambio tra Thuram e Barella, il centrocampista trova libero Mkhitaryan al limite dell’area, ma da ottima posizione l’armeno calcia senza troppa precisione. Al minuto 5 Mkhitaryan è ancora protagonista negativo del match, perde palla e manda in porta Konate, costringendo Sommer all’uscita disperata: il portiere atterra l’attaccante e l’arbitro fischia rigore. Dal dischetto si presenta lo stesso Konate, che però calcia alto. Neanche il tempo di disperarsi, che l’attaccante può già tornare a sorridere: questa volta l’errore, grave, è proprio di Sommer, che inciampa sul pallone e regala un assist facile facile al numero di 19, bravo ad aggirarlo senza problemi per l’1-0. Tre minuti più tardi, al 9’, l’Inter trova il pareggio: Dimarco corre sulla sinistra, serve al centro per Thuram, ma Pavlovic in scivolata devia alle spalle del proprio portiere. Partita divertente, al 16’ Barella ben servito da Dimarco si trova solo di fronte a Mantl ma colpisce in pieno l’estremo difensore, sprecando una grande occasione. Al 25’ l’Inter ribalta tutto: cross di Barella, spizzata di Bastoni che genera una carambola avversa ancora una volta a Pavlovic, de Vrij è lì a due passi, al posto giusto nel momento giusto per appoggiare in porta. Il primo tempo regala ancora emozioni, al 35’ il Salisburgo approfitta della doppia dormita in area di Dumfries e Bastoni e ancora Konate beffa Sommer, questa volta incolpevole. C’è ancora spazio e tempo per il quinto gol, lo mette a segno Correa al minuto 43, con un bel colpo di testa su cross di Denzel Dumfries.
SECONDO TEMPO - Occorre un solo minuto al Salisburgo per agguantare il 3-3: ancora una dormita di Dumfries che su calcio da fermo si perde il diretto avversario, libero di colpire da due passi. L'ingresso di Frattesi rianima la manovra offensiva nerazzurra dopo un tentativo al volo di Mkhitaryan, ma sul centrocampista italiano è bravo e fortunato Mantl a tenere in piedi la parità. La ripresa offre meno spettacolo rispetto al primo tempo, Sommer non si fa sorprendere da un tiro di Gloukh da fuori e benedice ancora una volta l'imprecisione del Salisburgo dal dischetto: Bisseck travolge Simic, che poi dagli 11 metri apre troppo il piatto destro. Lo stesso Simic poi segna nel finale, ma viene pescato in fuorigioco. All'ultimo, Sensi scatta verso la porta e mette la firma sulla vittoria. Finisce 3-4, tanto spettacolo e tanti segnali, sia nel bene (centrocampo vivace, attacco mobile per quanto orfano di Lautaro e del famoso centravanti che arriverà entro la fine del mercato), sia nel male
CHE DORMITE IN DIFESA - L’Inter gioca e crea molto, ma concede almeno altrettanto. Darmian, de Vrij e Bastoni regalano occasioni a grappoli, così come Dumfries, che in piccola parte si fa perdonare con l’assist per Correa, ma le dormite nella sua area costano all’Inter due gol subiti e a lui l’insufficienza. Insufficienza che va attribuita all’intero reparto, incluso il portiere. Nessuno è senza peccato. È vero, Sommer scivola sfortunatamente sul pallone, ma l’infortunio è figlio di eccesso di confidenza, che su un campo pesante e bagnato come quello di Salisburgo, un portiere così esperto non avrebbe dovuto concedersi. Cose che capitano quando è troppo il desiderio di mostrarsi e dimostrare, qualcosa che probabilmente ha tradito anche Bisseck che ha commesso un altro fallo da rigore poco dopo il suo ingresso in campo nel secondo tempo. Meccanismi da registrare, calcio d'agosto ma con l'ambizioso Monza all'orizzonte, nella prima giornata di campionato in programma tra poco più di una settimana.