Inter verso 80 milioni di ricavi dalla Champions League: il diktat di Oaktree sul mercato
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Tutto molto suggestivo, a patto che la stella polare sia sempre quella della competitività. Perché la vera sfida è quella, mantenere la squadra ad altissimi livelli e nel frattempo riuscire a rendere il club più appetibile, dato che anche quello di Oaktree, come per ogni altro fondo, lo scopo finale è rivendere lucrando. Anche grazie al lavoro svolto sul mercato negli ultimi anni, sempre a saldo zero, ma con la possibilità di operare senza paletti anche offrendo alti ingaggi a calciatori verso la trentina, come Acerbi, Mkhitaryan, Dzeko, Zielinski e Sommer, per citarne alcuni, l’Inter ha allestito una squadra che ha saputo costruirsi enorme credibilità in Europa. I ricavi da Champions di quest’anno sono la cartina tornasole di quanto affermato finora.
Basti pensare che nelle casse dei nerazzurri, da inizio competizione a oggi, sono finiti circa 59 milioni di euro, cui potrebbero aggiungersene altri almeno altri 7,9 (il minimo in caso di qualificazione da ottava) e altri 11 per il passaggio agli ottavi. In parole povere, il passaggio diretto agli ottavi, stando tra le prime 8, consentirebbe all’Inter di incassare una ottantina di milioni di euro, il che significherebbe il secondo miglior risultato storico del club in materia di ricavi da Champions, dietro solo ai 100 milioni di euro raggiunti nel 2022/23, ma arrivando in finale. In questo caso di parlerebbe di circa 80 milioni di euro per gli ottavi. Un traguardo non ancora raggiunto ma che dopo la vittoria contro il Lipsia appare tutt’altro che distante.
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Finche il nostro campionato venderà i diritti a meno di un settimo di quello inglese sarà inevita...