
L'Inter non si fa distrarre dal sorpasso della Juventus: la Supercoppa è nerazzurra
Un nuovo record targato Inzaghi, l’Inter vince la terza Supercoppa consecutiva e raggiunge il primato che apparteneva al Milan. La prima con la nuova formula a 4 squadre, battendo nei 90’ sia la Lazio che il Napoli, sempre con la propria filosofia di gioco, fatto sia di possesso che di ripartenze, a marcare una certa maturità raggiunta, che consente ai nerazzurri di riconoscere i vari momenti della partita al fine di plasmarsi sulla stessa. L’Inter vince trascinata dal suo capitano, Lautaro Martinez, che nella stessa serata realizza il gol vittoria, raggiunge Christian Vieri nella classifica all time dei bomber nerazzurri e solleva al cielo il suo primo trofeo da capitano. E non finisce qui… Non finisce qui perché il “sorpasso”, per adesso virtuale, della Juventus lasciava respirare comunque un clima di tensione. Come risponderà l’Inter? Avvertirà in Coppa le insidie del campionato? No, la risposta a questi quesiti è negativa e arriva dal proprio uomo copertina che contro il Napoli ha timbrato il cartellino per la ventunesima volta in stagione. E siamo a fine gennaio.
NO DISTRAZIONI - Insomma, l’Inter c’è e non si distrae. La Juve corre fortissimo, i nerazzurri fanno altrettanto. Certo, per adesso in coppa, poi bisognerà fare lo stesso in campionato dove ci sarà un enorme scoglio da superare subito al rientro, la Fiorentina di Vincenzo Italiano, che l’Inter affronterà priva di due terzi di centrocampo causa le assenze di Calhanoglu e Barella, che al Franchi saranno squalificati. Si riparte però da un trofeo, che sicuramente metterà un bel carico di entusiasmo nel serbatoio. Il momento della verità è lì all’angolo, alla prossima svolta, da affrontare con l’asticella dell’attenzione al massimo: prima la Fiorentina e poi lo scontro diretto di San Siro contro la Juventus. La Supercoppa è già un ricordo, ma da poter guardare in bacheca. Da Riyad, Barella a parte, sono diverse le note liete che l'Inter si porterà a Milano: non ci sono stati infortuni e i calciatori hanno potuto allenarsi in un clima meno rigido rispetto a quello di Appiano. Certo, ci saranno nelle gambe 180' di gioco che si faranno sentire soprattutto a Firenze, dove bisognerà ripartire da nuove certezze e altri automatismi. Automatismi in cui però è entrato anche Sanchez, spesso tacciato di essere un po' uomo ombra di questa stagione, ma che ha saputo offrire il proprio contributo in entrambe le partite giocate in terra Araba. L'Inter sta crescendo anche da questo punto di vista e anche le conferme di Frattesi viaggiano sullo stesso binario.