Inter, Arnautovic è un lusso: più Dzeko che Lukaku, è perfetto per Inzaghi
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La differenza nelle big la fanno gli attaccanti titolari, ma anche i loro cambi. Nei fatti, in Serie A è veramente difficile trovare squadre che possono vantare un avvicendamento di qualità come quello che può permettersi in questo momento l’Inter, con Lautaro infortunato. Per caratteristiche, Arnautovic è praticamente perfetto per il gioco di Inzaghi, specialmente da rincalzo. Se l’anno scorso si infortunava Dzeko, c’era Lukaku, è vero, ma offriva altro, non sostituiva affatto la funzione “legante” del bosniaco. Invece in questa stagione l’Inter presenta un parco attaccanti nel segno delle affinità elettive, dove tutti partecipano delle qualità che piacciono tanto a Inzaghi. C’è solo un problema: Arnautovic in campionato ne ha fatta solo una da titolare, e non solo a causa dell’infortunio al bicipite femorale. Per poter dare di più e soddisfare pienamente questo costante ‘bisogno di un vice’ dei tifosi nerazzurri, forse necessita di un minutaggio più stimolante nel girone di ritorno, un minutaggio insomma che vada al di là dell’infortunio di Lautaro.
IN AMPIEZZA COME DZEKO - Visto che abbiamo toccato l’argomento, tanto vale approfondirlo subito. Arnautovic e questa benedetta “funzione Dzeko”. Nel tandem titolare Thuram la ricopre implementandola, ma quando il francese gioca con l’austriaco, come nella gara col Lecce, ecco che entrambi si spartiscono questo compito con delle proporzioni diverse rispetto alla coppia Lautaro-Thuram. Infatti Arnautovic è attaccante più di manovra che Lautaro. Sicché lo si vede volentieri aperto in ampiezza, dove l’anno scorso capitava di vedere Dzeko, anche se dall’altro lato. Una cosa che non si poteva chiedere troppo a Lukaku.
E mentre in tanti sottolineano (oddio, anche giustamente) l’errore sottoporta di Arnautovic in questa azione, in pochi ne apprezzano l’origine. Questi di Arnautovic sono passaggi chiave che l’Inter può sfruttare moltissimo con gli invasori che si ritrova. Tra l’altro nascono proprio da questa predisposizione a legare il gioco tipica dell’austriaco.
E se nell’ultimo terzo di campo dal palleggio si può passare a una combinazione letale, nel terzo centrale un Arnautovic serve anche semplicemente per incrementare l’assestamento del palleggio nella metà campo avversaria.
I COLPI DI ARNIE - È quando parliamo di passaggi chiave si può sempre aprire la casistica dei colpi ad effetto di Arnautovic, come l’ormai famoso tacco-assist per Barella di sabato scorso. C’è quel pizzico di Ibra in certe sue giocate che se non altro apporta un po’ più di fantasia all’attacco nerazzurro, altrimenti forse sempre troppo lineare per quanto letale.
Vale la pena di rivedere la prodezza anche per apprezzare il gioco da boa dell’austiaco, ma da boa visionaria. Non è il pivot ingombrante e impacciato alla Lukaku, è un generatore di assist imprevedibili e sofisticati. E non sarà un finalizzatore come Lautaro, ma con lui gli invasori invadono con più ottimismo.
SULLE ORME DI LAUTARO - Detto ciò, certi movimenti tipici di Lautaro sono già entrati nel repertorio di Arnautovic. I vari riccioli e riccioletti che ammiriamo dai tempi di Conte.
Chiaramente più avrà spazio con Thuram, più saprà alimentare il feeling con il francese. Ecco, se proprio devo trovare un limite alla situazione attaccanti dell’Inter, ho l’impressione che Arnautovic sia più compatibile con Thuram che con Lautaro stesso. Dunque è un’eventuale assenza del francese il vero tallone d’Achille di Inzaghi. Infatti Arnautovic e Thuram hanno già dimostrato di muoversi bene assieme, a prescindere da chi occupa il vertice.