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L'Inter si è mossa meglio di tutte, manca solo un vice Bastoni. Juventus, solo i babbei pensano che basti cambiare allenatore
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Alla fine di luglio, l’impressione è che sul mercato abbiano finora operato meglio e con più rapidità le due squadre che ne avevano meno bisogno, se non altro perché uniche ad aver confermato l’allenatore: Inter e Atalanta.
NAPOLI
Incagliato su Osimhen in uscita, e quindi su Lukaku in entrata. Per il resto tutto bene. Tempi e modi giusti. Riparte da lontano in campionato. Ha iniziato la classica ripartenza di Antonio Conte.
ROMA
Le Fee e Soulè fanno quasi rima: gioventù alé alè. Dovbyk arriva tardi per l’ambientamento e non è Lukaku, ammettiamolo. Ha confermato l’allenatore (come Inter e Atalanta) ma la rincorsa non è ancora terminata.
MILAN
Pavlovic, era ora! Serviva dal primo giorno, arriva quasi all’ultimo. Morata è una certezza, il centrocampo non ancora. L’infortunio di Florenzi purtroppo grave, ma per fortuna periferico nella rosa rossonera. Fonseca dipende dall’appoggio di Ibra, in tutti i sensi.
LAZIO
Felipe Anderson non c’è più, Luis Alberto nemmeno. Immobile, almeno quello degli anni d’oro, non c’era già più da qualche mese. Baroni non è un’incognita. La squadra, sì. Almeno per un certo livello.
JUVENTUS
Mercato pirotecnico ed entusiasmante per i tifosi, che davanti a Giuntoli hanno tutti le faccine con i cuoricini negli occhi. In verità ha preso più il superfluo (Di Gregorio, Cabal) che l’essenziale (Douglas Luiz). Infatti mancano tre giocatori, uno per reparto. Soprattutto manca l’unico che serve da sei mesi: Koopmeiners. Giudizio rinviato a dopo Ferragosto, perché solo i babbei possono pensare che basti il cambio di allenatore per migliorare terzo posto e Coppa Italia della stagione scorsa.
INTER
Buon segno quando a tre settimane dal campionato l’unico problema è il vice Bastoni (eventuale vice Bastoni, perché all’occorrenza ci sarebbe Carlos Augusto). Buonissimo segno. Ottimo. L’ipotesi Gudmundsson per rinforzare l’attacco assomiglia a un cruciverba estivo: passatempo sotto l’ombrellone. Con Taremi e Zielinski ha concretamente confezionato la squadra quando le altre ancora scartavano i pacchetti dei sogni. Con Martinez ha progettato il futuro in porta ma, forse unico neo, una concorrenza interna da gestire con Sommer. Significativa la conferma di Simone Inzaghi.
FIORENTINA
Dipende tutto da Kean. Se segna più di quindici gol, è almeno da Europa League. Certo, è un “se” grande grande. Come una montagna. Ma non impossibile da scalare.
BOLOGNA
L’eredità Zirkzee dipende da Dallinga, quella Calafiori ancora non si sa. Italiano è una bella presa, Cambiaghi anche. Aspettando un jolly pescato dal ds Sartori, un’avvertenza: ripetere il quinto posto sarà più che difficile. Difficilissimo.
ATALANTA
Trionfo sul Bayer Leverkusen e quarto posto. Non banale la conferma di Gasperini. Mercato in entrata efficace con Zaniolo, Godfrey e Sulemana. Soffrirà la Champions, forse. Ma l’anno scorso ha gestito benissimo anche la Coppa Italia, oltre all’Europa League: non c’è motivo per preoccuparsi. I bookmakers la considerano pochissimo in chiave scudetto: sbagliano.