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    L'Inter di Simone Inzaghi come l'ultima di Antonio Conte: ora bisogna ripartire dalla difesa

    L'Inter di Simone Inzaghi come l'ultima di Antonio Conte: ora bisogna ripartire dalla difesa

    • Redazione CM
    Dopo due anni - era il 3 settembre 2022 - l'Inter torna a perdere un derby e lo fa in modo inaspettato, subendo il Milan e le scelte tattiche di Paulo Fonseca, che ha imbrigliato Simone Inzaghi con un 4-4-2 che ha tolto riferimenti ed energie ai nerazzurri. Nerazzurri che, dopo cinque partite, hanno otto punti in campionato, come non era mai accaduto con Inzaghi che anche nella stagione peggiore, la 2022/23, dopo cinque giornate (con altro derby perso) aveva nove punti.

    COME CONTE - Per alcuni aspetti questa partenza, ricorda quella di due anni fa, ma può ricordare soprattutto quella della stagione 2020/21, l'anno dello scudetto di Antonio Conte, in particolar modo per la facilità con cui gli avversari stanno trovando il gol contro l'Inter. E questo, considerando come è poi finita quella stagione, può essere un punto di conforto per i tifosi, ma serve una svolta, che deve partire, proprio come quattro anni fa, dalla fase difensiva, elemento troppo importante per vincere i campionati.

    PROBLEMI DIFESA E LAUTARO - La difesa, che l'anno scorso era stata la vera forza dell'Inter, ancora più dell'attacco, quest'anno è tutt'altro che imperforabile e dopo cinque partite sono altrettanti i gol subiti. Un dato vicino all'Inter del diciannovesimo scudetto, che dopo le stesse giornate aveva otto gol subiti, ma segnava anche di più: 13 gol contro i 10 attuali, pochi per il miglior attacco dello scorso campionato, che aspetta, ancora, la prima gioia di un Lautaro Martinez spento e fuori forma. Proprio come quella squadra, questa ha perso il derby (2-1 in casa) e non ha ancora trovato la forma degli uomini migliori né l'equilibrio che le ha permesso di stra-vincere il ventesimo scudetto.

    TOCCA A INZAGHI - La bravura di Simone Inzaghi, che all'Inter ha già affrontato diversi periodi di crisi, dovrà essere quella - sul campo - di riassettare un reparto che ha perso fiducia e che, dopo un'annata perfetta, sta continuando a offrire il fianco agli avversari. Che si chiamino Genoa, Monza o Milan e che si tratti di errori individuali (Bisseck a Genova, Pavard a Monza) o di reparto (il gol di Pulisic con una serpentina in mezzo a quatto difensori), trovano sempre gli spazi per fare male. In questa situazione è paradossale, quasi, come il Manchester City non abbia trovato il guizzo per far male ai nerazzurri laddove ci sono riuscite avversarie meno accreditate.

    Questione di atteggiamento, di attenzione, ma questione anche di distanza tra i reparti. Proprio come quell'Inter di Conte ripartì da una difesa solida, che chiuse con un totale di 35 gol subiti (miglior reparto del campionato), anche questa dovrà essere brava a ritrovare nel sistema difensivo la forza per ripartire. Perché i gol fatti (una media di due a partita) non sono certo un problema.

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