L'inchiesta Prisma si allunga: indagine avviata, cosa rischia la Juve
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JUVE, LA PROCURA DI ROMA AVVIA UN'INDAGINE
L’indagine, da parte della Capitale, è cominciata lo scorso 6 settembre, quando i giudici della Corte di Cassazione sul tema avevano dichiarato incompetente Torino. Dopo aver richiesto e acquisito buona parte della documentazione in questo mese, si è avviata la vera e propria indagine. Ma, esattamente, di cosa si tratta?
AGGIORNAMENTI – In sostanza, come riporta Tuttosport, si tratta comunque di un’indagine che è cominciata in quel di Torino, dopo che i pm avevano chiuso le indagini e chiesto il rinvio a giudizio. La Procura di Torino, dunque, aveva chiuso le indagini per poi aprire un nuovo fascicolo, trasmesso anch’esso a Roma. La seconda parte aperta a Roma, dunque, è semplicemente il frutto di quel secondo fascicolo piemontese. Le ipotesi accusatorie presenti nel nuovo fascicolo riflettono, infatti, le stesse già prospettate dalla Procura di Torino e confermate da quella di Roma. Queste riguardano principalmente questioni contabili legate agli esercizi 2019-2020 e 2020-2021, ora estese al bilancio concluso al 30 giugno 2022, e coinvolgono le denominazioni di "operazioni incrociate", "manovra stipendi" e "accordi di recompra". Nulla di nuovo, quindi. Anzi. In ciò che è stato trasmesso a Roma, la società Juventus non risulta indagata. Uno scenario che rasserena un club che, in ogni caso, dimostrava estrema tranquillità, come dimostrato dalla nota ufficiale pubblicata (LEGGI QUI). La Vecchia Signora non corre alcun rischio a livello sportivo.
PRISMA E LE POSIZIONI – Ultimo ma non ultimo punto: la novità, alla quale si può arrivare, è che la Procura di Roma non archivierà le posizioni di chi risulta coinvolto in Prisma, ma anzi le porterà davanti a un Gup, presumibilmente intorno a marzo.