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    L'importanza di chiamarsi Reijnders: i numeri top del 'perfezionista' e il cambio di spartito del Milan

    L'importanza di chiamarsi Reijnders: i numeri top del 'perfezionista' e il cambio di spartito del Milan

    • Alessandro Di Gioia
    L'importanza di chiamarsi Tijani Reijnders, per il Milan di Stefano Pioli, che lo ha voluto a tutti i costi. Parafrasando la nota commedia teatrale di Oscar Wilde, "The Importance of Being Earnest", ovvero "l'importanza di essere schietto", la fulgida lucentezza dell'epoca vittoriana mostrata dal protagonista Jack Worthing si riflette in quanto mostrato in campo dal nuovo acquisto finora più sorprendente, il centrocampista olandese classe 1998 prelevato dall'AZ Alkmaar per circa 20 milioni di euro. Il vero uomo in più dei rossoneri, ad oggi. 

    DIAMANTE OLANDESE, BARCELLONA BEFFATO - Arrivato senza grande clamore e tra gli interrogativi di coloro che si chiedevano il perché a 25 anni giocasse ancora in un club non tra i top 3 d'Olanda, Reijnders ha iniziato a smentire tutti sin dalle amichevoli estive: il modo di stare in campo, l'intelligenza tattica, la capacità di giocare sempre a testa alta, la visione di gioco e la pulizia tecnica si erano evinte sin dai primordi, e intraviste anche nell'impegno di Europa League sostenuto nella passata stagione dall'AZ contro la Lazio. Abilità sfuggite ai più, soprattutto a coloro che sono abituati a guardare soprattutto nel giardino di casa propria, ovvero il campionato italiano, senza grandi abilità di scouting, ma non a Furlani e Moncada, e neppure al Barcellona, bruciato sul filo di lana.

    IL DATO IMPRESSIONANTE DEL PERFEZIONISTA - La letteratura lascia presto spazio all'aritmetica e ai numeri, perché anche nel pallone sono i dati che parlano: nella partita vinta contro il Bologna, esordio assoluto  in Serie A, Tijjani Reijnders è stato il primo centrocampista del Milan a giocare un match intero in campionato senza sbagliare neanche un passaggio, da quando Opta raccoglie questo dato, ovvero dal 2004/05. Un vero e proprio perfezionista, con 28 passaggi riusciti su 28, l'unico in 18 anni. Ma non è finita qui.
    L'ASSIST E LA CORSA... PIU' DI TONALI!  - L'olandese, che ha messo a referto il primo assist stagionale per il gol di Giroud dopo i 12 passaggi vincenti in 55 partite nella scorsa stagione, è stato il giocatore a correre di più in Bologna-Milan, dopo essere stato il terzo giocatore in tutta Europa a correre di più nel 2022/23: al Dall'Ara ha percorso 12.8 chilometri, un dato impressionante tra movimento, sovrapposizioni e interscambi, oltre a un paio di interventi provvidenziali nella propria area di rigore. Facendo un paragone con una vecchia conoscenza rossonera, Sandro Tonali era arrivato a toccare quota 12.4 chilometri di massima nella scorsa stagione.

    IL CAMBIO DI SPARTITO - Ciò che ha impressionato maggiormente, oltre alla corsa, è la capacità di giocare sempre a testa alta e in verticale. 27 gli scatti compiuti in partita, con una movimento così ridistribuito: 30% camminata, 58% corsa e 12% scatto. Dulcis in fundo, la capacità di offrire al Milan e a Pioli la possibilità di cambiare spartito:  da volante nel 4-3-3, sostituendo Krunic davanti alla difesa, anche se con meno inserimenti e più perizia tecnico-tattica, od eventualmente da mezzala nel 4-2-3-1, come avveniva in patria. Insomma, calcio totale all'olandese, se Neeskens consente il paragone con la sua Arancia meccanica del '74: "un mediano difensivo che sapeva sognare".

    @AleDigio89

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