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    Ligue 1: rosso da 200 mln, Psg basilare

    Ligue 1: rosso da 200 mln, Psg basilare

    Calciomercato.com ha chiesto all'Agente FIFA italo-francese Jean-Christophe Cataliotti (per info www.footballworkshop.it) e al Dottor Tommaso Fabretti laureato in Economia e Management presso l'Università Politecnica delle Marche, in vista dello scontro al vertice di domenica sera che metterà a confronto al Parco dei Principi Paris Saint-Germain e Olympique Lione, le prime due della classe del campionato francese, di analizzare in termini generali la situazione economico-finanziaria della Ligue 1.

    Nell'ultimo anno e mezzo, complice l'avvento di Qatar Sports Investment, il gruppo guidato dallo sceicco Al-Khelaifi, stanno intervenendo degli importanti cambiamenti per un movimento calcistico scosso recentemente dalla crisi finanziaria.

    Se il Psg gode attualmente di un benessere finanziario senza pari al mondo, per le altre società francesi la situazione non è certo altrettanto ottimale. Le cifre sono impietose: nella stagione 2011/2012, i club professionistici hanno registrato una perdita totale di 107 milioni di euro, ridotta di circa la metà grazie ad operazioni di ricapitalizzazione effettuate da parte dei rispettivi azionisti. Per la stagione in corso, gli analisti prevedono una perdita complessiva addirittura maggiore, nell'ordine dei 200 milioni. Cifre notevoli che, pur "gonfiate" dagli investimenti dei parigini, destano una forte preoccupazione per tutti i club transalpini.

    Come ha fatto notare Frédéric Thiriez, il presidente della LFP (la lega calcio francese), mai nella sua storia recente l'industria del calcio francese è stata così duramente in difficoltà: immagine evidente di questa crisi, la discesa agli inferi di club storici come Lens, Monaco e Nantes. Squadre che, conosciuta l'onta del ridimensionamento, penano non poco per riguadagnarsi un posto nell'élite del calcio nazionale.

     

    Ma che cosa ha portato a questo stato di crisi? Tra le cause scatenanti, possiamo individuare principalmente:

    - l'eccedenza delle spese in confronto ai ricavi in relazione ai trasferimenti dei giocatori

    - l'elevata massa salariale sostenuta dalle società della L1 in rapporto al volume d’affari totale generato

    - il trend dei ricavi da diritti tv in leggero calo

    - i ricavi da stadio in diminuzione, a causa di impianti ormai inadeguati che accolgono sempre meno tifosi (da rimarcare il caso del Rennes, con la società bretone che ha registrato nell'ultimo quadriennio un calo del 30% degli spettatori presenti allo stadio Route de Lorient).

    Le strategie per uscire dal preoccupante panorama attuale sono chiare, e possiamo collegarle agli Europei che la Francia ospiterà nel 2016, agli investimenti sui settori giovanili e agli effetti positivi che la nuova proprietà del Psg può garantire a tutto il movimento calcistico francese.

    Per quanto riguarda la manifestazione continentale, gli organizzatori stanno utilizzando i finanziamenti per ristrutturare ed ampliare gli impianti calcistici (come nel caso dei lavori agli stadi di Marsiglia e Saint-Etienne) o per costruirne nuovi e più accoglienti (già inaugurato il Grand Stade di Lille, in costruzione i nuovi impianti di Bordeaux e Nizza). Inoltre, si punta a rilanciare la passione per il calcio tra il pubblico francese, andata in calo negli ultimi anni anche a causa dei risultati negativi ottenuti dalla nazionale di Benzema e Ribéry.

    Per quanto riguarda gli investimenti giovanili, i club francesi sono sempre stati molto attenti a questo aspetto sportivo. Si calcola che le società professionistiche effettuano interventi nell'ordine dei 110/120 milioni di euro annui per finanziare l'attività giovanile, alla ricerca dei nuovi Zidane da far crescere e rivendere al miglior offerente.

    Infine, per quanto riguarda l'arrivo del colosso finanziario qatarita, il movimento calcistico francese dovrà escogitare le migliori strategie per sfruttare nel migliore dei modi i benefici che il gruppo di Al-Khelaifi è in grado di offrire anche a tutti gli altri club. Il primo evidente vantaggio riguarda la fortissima visibilità che le star acquistate per far grande il Psg stanno dando a livello internazionale alla L1.Gli accordi televisivi sono in via di ricontrattazione, con la compagnia Al Jazeera, guidata dagli stessi sceicchi qatariti, a svolgere la parte del leone. Per le sponsorships, alcune grandi aziende hanno già stretto un'alleanza commerciale con la lega francese (basti pensare ad Adidas che ha sostituito Puma nella fornitura ufficiale dei palloni utilizzati in campionato), molte altre si stanno interessando ed in futuro entreranno nel mercato calcistico francese.

    L'altro vantaggio offerto dal Psg grandi firme riguarda le presenze negli stadi, destinati evidentemente a far registrare il pienone sia quando Ibra e compagni giocano nel loro Parco dei Principi, sia nei fine settimana in cui i parigini vanno a far visita ai rivali, garantendo loro incassi cospicui.

    Possiamo quindi concludere che, se il Psg rischia con la sua politica aggressiva di uccidere la competizione sportiva entro i confini dell'esagono francese, la nuova gestione del club può però trainare i club transalpini alla ricerca di una laboriosa ripresa in campo finanziario.


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