Chelsea, bilancio in parità: lo stadio non monetizza, ma il marketing è forte
Calciomercato.com ha posto all’Agente Fifa Jean-Christophe Cataliotti, titolare dei corsi per agenti fifa e osservatori di calcio organizzati a Reggio Emilia (info su www.footballworkshop.it), e al Dott. Tommaso Fabretti, laureato in Economia e Management, alcune domande sulla forza economica del Chelsea, la società londinese che, stasera, Juventus ospiterà a Torino, in un turno di importanza fondamentale per il girone di Champions League.
Spostando l’attenzione oltre i contenuti tecnici del rettangolo verde, quale analisi di carattere economico è possibile effettuare sulla società calcistica londinese, che nell’ultimo decennio ha fatto importanti passi avanti grazie all’avvento del russo Abramovich?
In realtà, nonostante abbia conquistato la “coppa dalle grandi orecchie" nella finale di Monaco di Baviera contro i padroni di casa del Bayern, lo scorso maggio, il Chelsea occupa solamente il quinto posto nella classifica del valore del brand riservato alle società di calcio, stilato annualmente da agenzie specializzate.
Sebbene i "Blues" riescano comunque a sopravanzare i vicini di casa londinesi dell’Arsenal, il ritardo accusato dai campioni d’Europa nei confronti della società leader mondiale in questa particolare graduatoria, il Manchester United, resta rilevante. Possiamo quindi analizzare alcuni fattori critici della politica commerciale del Chelsea, così come, nello stesso contesto, possiamo offrire degli spunti di riflessione sui suoi punti di forza.Quali i fattori critici della politica commerciale del Chelsea?
Un fattore fortemente limitante per le strategie del Chelsea è rappresentato dallo Stadio. Lo Stamford Bridge, pur essendo un vero e proprio gioiello dal punto di vista storico e architettonico, presenta degli indubbi svantaggi: limitata capacità, poche "hospitality areas", circoscritti spazi attorno agli spalti. Per quanto riguarda la capacità limitata, lo Stamford Bridge con i suoi 42.000 posti non consente al club di tenere il passo delle altre grandi società calcistiche, situandosi solamente all’ottantesimo posto nella classifica relativa agli stadi più capienti d’Europa. In questo modo, pur applicando prezzi ben al di sopra della media, il Chelsea non riesce a sfruttare al meglio il suo bacino di tifosi, che spesso sono dunque costretti a seguire in tv (o al pub) le partite della loro squadra. Il secondo punto, che possiamo comunque collegare al precedente, riguarda la scarsità di hospitality areas (i cosiddetti "palchi d'onore") di cui è dotato lo Stamford Bridge: solo 5.000 posti hospitality (11,9% del totale dei posti), pochissimi se paragonati ai 24.000 di cui è dotato l’Emirates Stadium dell’Arsenal (38,7%) o addirittura ai 33.000 dell’Old Trafford del Manchester United (43,4%). Un gap enorme e particolarmente influente tenendo conto che riguarda uno dei fattori fondamentali del successo commerciale raggiunto recentemente dai club inglesi. Il terzo punto osservato riguarda i limitati spazi che circondano lo stadio del Chelsea, essendo lo Stamford Bridge inserito in un’area residenziale cittadina ben consolidata. Questo fattore comporta una serie di problematiche a livello logistico e di trasporto, oltre al fatto di rendere particolarmente difficoltose le campagne di marketing organizzate di tanto in tanto nelle vicinanze degli spalti. In base a questi elementi, il Chelsea ha ormai da tempo iniziato a cercare una nuova locazione in cui costruire il suo stadio del futuro, per dare ai suoi tifosi una nuova casa e alle proprie casse nuova linfa.
Quali sono, invece, i fattori che hanno permesso al Chelsea di diventare una realtà (e un marchio) affermata in tutto il mondo?
Strategie commerciali globali e digital marketing. In riferimento alla prima voce, occorre sottolineare come la società londinese abbia allacciato una serie di partnerships commerciali a livello mondiale: le strategie elaborate nell’ultimo decennio congiuntamente con il main sponsor Samsung hanno permesso al club di formare una fan-base particolarmente numerosa in Asia (mercato di fortissima rilevanza strategica). Grazie a questa e ad altre strategie, il Chelsea può contare oggi su oltre 15 milioni di tifosi sparsi in Oriente. Nuove parterships elaborate recentemente, hanno consentito al Chelsea di elevare in maniera esponenziale il valore del proprio brand, come ad esempio le collaborazioni con il colosso automobilistico tedesco Audi e con la scuderia di Formula Uno Sauber. Infine, il Chelsea è riuscito a cogliere al meglio le opportunità offerte dall'emergente DIGITAL MARKETING, sfruttando i social media per stabilire un forte contatto con i suoi tifosi sparsi nel mondo.
I dati di bilancio del Chelsea quindi come sono?
Grazie ai suddetti disegni strategici, il Chelsea ha notevolmente migliorato i propri dati di bilancio. In data 9/11/2012 la società ha, infatti, emesso sul proprio sito internet una nota informativa per mettere in evidenza il raggiungimento del pareggio di bilancio per l'ultimo anno finanziario. Certamente un bel passo in avanti per la società gestita dallo zar Roman Abramovich!