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Liga: Mou tradito da Ronaldo!
Mou, riprovaci. Anche stavolta ti è andata male. Eppure i segnali c'erano tutti: Real Madrid in grande spolvero e relativamente tranquillo, Barcellona con qualche problemuccio e con l'obbligo di vincere per riaprire la Liga. Partita nello stadio amico, il Santiago Bernabeu, dove Ronaldo e compagni avevano sempre vinto in questa stagione tra campionato e coppe. E se ci aggiungiamo che dopo 20 secondi Benzema gonfia la rete di Valdes, le sensazioni sembrano trasformarsi in realtà.
E invece no. Il Barça plana su Madrid alla mezz'ora e pialla la banda Mourinho un'altra volta. Il tris firmato Sanchez-Xavi-Fabregas non avrà conseguenze spaventose in classifica, ma rischia di incidere parecchio sul morale dei blancos. Specialmente su quello di Cristiano Ronaldo, depotenziato al solito alla vista di Messi. Già, perché se il portoghese si fosse comportato da superstar qual è, forse non saremmo qui a commentare l'ennesima debacle contro gli uomini di Guardiola.
Due le topiche di CR7: una nel primo tempo, sull'1-0 per il Real, quando tutto solo dai 16 metri spara larghissimo; l'altra, ancora più clamorosa, nella ripresa, quando a pochi metri dalla porta si mangia di testa la palla del 2-2. Errori non da lui e stavolta la pressione del rivale Messi c'entra fino a un certo punto, perché pure il buon Leo non gioca la solita gara da applausi.
Insomma, se l'anno scorso Ronaldo si era sentito tradito da Mourinho per la strategia difensivista in semifinale di Champions, stavolta l'aria è opposta. Lo Special One avrebbe il diritto di sentirsi tradito dalla sua stella per gli errori di sabato sera.
Archiviato il Clasico, la Liga vive comunque un weekend interessante. L'Atletico Madrid si conferma fragile in trasferta e ne prende 4 anche con l'Espanyol. Bello il successo del piccolo Levante sul Siviglia, per confermarsi squadra da zone alte. Incredibile quello del Betis sul Valencia. Una vittoria dei Los Che avrebbe riportato Soldado e compagni in scia dei marziani di Madrid e Barcellona. Ma il calcio è strano, così dopo l'autogol di Dorado succede l'imponderabile. Novantunesimo minuto: Ruben Castro si fionda su di un cross deviato e batte Diego Alves da distanza ravvicinata. Novantaquattresimo: ancora Ruben Castro scatta sul filo del fuorigioco e scavalca il portiere in uscita. E' 2-1, 90 minuti stravolti in meno di 300 secondi. Ecco perché questo sport è così amato. Forse a Valencia un po' meno ora...