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    Lewandowski: 'Baggio il mio primo idolo. Scudetto? Giusto lo abbia vinto l'Inter. Su un futuro in Italia...'

    Lewandowski: 'Baggio il mio primo idolo. Scudetto? Giusto lo abbia vinto l'Inter. Su un futuro in Italia...'

    Robert Lewandowski, attaccante del Bayern Monaco, si racconta a Tuttosport, partendo dalla sua passione giovanile per Roberto Baggio e Alessandro Del Piero: "Roby Baggio è stato il mio primo idolo. Lo vedevo giocare con l'Italia e mi faceva impazzire tutto di lui: la tecnica, i dribbling, i gol e anche il codino. Del Piero, invece, lo ricordo con la Juventus". 

    LA SCARPA D'ORO - "Spero di segnare anche nelle due giornate finali della Bundesliga, poi dovrò aspettare i verdetti degli altri tornei. Per chi gioca in Germania è più complicato vincere la Scarpa d'Oro perché, rispetto a Italia, Inghilterra, Spagna e Francia, il campionato ha quattro giornate in meno. E in quattro partite si possono segnare diversi gol. Proprio per questo sarei ancora più contento e orgoglioso di conquistare la mia prima Scarpa d'Oro". 

    LA SERIE A - "Sicuramente la Serie A è un campionato più tattico e difensivo. Ma è difficile segnare tanto in Italia quanto in Germania, Spagna o Inghilterra". 

    L'ITALIA DOPO IL BAYERN? - "Capita di parlare di calcio italiano, mi hanno raccontato molte cose sul vostro campionato. Alcune squadre le conosco bene perché le ho affrontare in Champions. La verità, però, è che oltre ad avere un contratto con il Bayern, mi trovo benissimo in questo club". 

    LO SCUDETTO - "Per Szczesny mi dispiace: è un compagno di Nazionale e un amico. Però l’Inter ha meritato di vincere, si è dimostrata una grande squadra. Conquistare nove campionati di fila, come Juventus e Bayern, è qualcosa di straordinario. Questo è stato un anno con tante situazioni complicate a causa del Covid, ma in generale rivincere è ogni anno più difficile. L’ultimo titolo è sempre più duro di quello precedente". 

    MOURINHO ALLA ROMA - "Se mi ha sorpreso? Un po’ sì, nel senso che non me lo sarei aspettato. Però la Roma è una bella squadra e poi parliamo di una città famosa nel mondo per la sua storia infinita".

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