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    Leo-Galliani: l'allievo supera il maestro?

    Leo-Galliani: l'allievo supera il maestro?

    • Gianluca Minchiotti

     

     
     
    Adriano Galliani al Milan è stato il maestro e il mentore di Leonardo. Come dirigente, il brasiliano è stato allievo e braccio destro dell'ad rossonero. Come allenatore, è stato Galliani a volerlo al posto di Ancelotti, e a difenderlo fino alla fine, inchinandosi solo di fronte alla decisione di Berlusconi, che proprio non lo voleva più vedere sulla panchina del Milan. 
     
    Negli anni rossoneri, Leonardo ha imparato tutti i trucchetti del mestiere da Galliani, il miglior dirigente calcistico italiano, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione, applicata in particolare alle operazioni di mercato.
     
    E così, nell'affare Tevez, stiamo assistendo alla sfida fra l'allievo e il maestro, un match del quale, la scorsa estate, avevamo visto una pallida anteprima per Pastore. Al Flaco però il Milan non era fortemente interessato, e quindi il Paris Saint Germain lo acquistò senza troppi problemi.
     
    Ora a Tevez invece Galliani ci tiene, e tanto. In questi ultimi giorni, dalla cena con l'agente dell'Apache, Kia Kia Joorabchian, alle dichiarazioni successive, il vicepresidente vicario del club di via Turati si è esposto, eccome se si è esposto. E un insuccesso a questo punto avrebbe davvero del clamoroso, soprattutto dal punto di vista mediatico, per il Milan, e per Galliani in particolare.
     
    E' per questo che, molto probabilmente, Galliani ha ancora qualche asso da giocare nella partita e, quasi sicuramente, alla fine la spunterà. Ma se a vincere dovesse essere Leonardo, allora assisteremmo alla scena madre dell'allievo che supera il maestro. 
     
    A parole, finora, Leo sta applicando alla perfezione la lezione del suo mentore: "Il PSG non ha fatto nessuna offerta per Tevez, giocatore sul quale avevamo peraltro già effettuato dei sondaggi in estate. Io ho parlato con il procuratore di Carlitos e so che lui preferirebbe andare al Milan. Ma so anche che il Manchester City vuole cederlo a titolo definitivo. Eravamo interessati a Tevez già da tempo e se il City non lo darà in prestito al Milan non sarà certo colpa nostra...", spiega al Corriere della Sera.  
     
    Tutto e il contrario di tutto condensati in una frase... E quel "non sarà certo colpa nostra" che è un capolavoro: Tevez lo voglio, lo prendo, ma non è colpa mia...
     

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