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    Leo Corsi: aspettando Perotti, sogno Hidegkuti

    Leo Corsi: aspettando Perotti, sogno Hidegkuti

    All'inizio fu Hidegkuti nella mitica Honved.
    Si racconta che ancor prima fu Aldo Biagiotti il centravanti arretrato dell'altrettanto mitica Spal del commendatore Mazza. 
    Oggi il finto centravanti non è più una sorpresa come quando certe leggende si tramandavano di voce in voce. Le squadre si dotavano di veri e propri 007 che, camuffati tra gli spalti, rappresentavano la sola fonte di informazione per il proprio allenatore. 
     
     
     
    Telecamere e streaming ovunque hanno archiviato quel periodo a volte leggendario.
    Qualsiasi rivoluzione tattica diventa ben presto obsoleta, 
    Eppure ancora oggi  osservando una squadra utilizzare un centravanti arretrato  ripenso a quell'era romantica, 
    e a quella "diavoleria tattica". 
     
     
    A distanza di 65 anni quella del centravanti arretrato resta pur sempre una mossa strategica capace di creare scompiglio.
     
    Il finto nove viene incontro alla palla, gestendola e proteggendola, manovrando per favorire l'inserimento dei compagni.
     
     
    Se Puskas con i suoi gol e il suo mancino fatato fu il simbolo della Honved, la mossa di Hideguti, con il suo "effetto risacca", fu la vera rivoluzione tattica. Così come il mare che arretra scoprendo la sabbia, Hidegkuti spalancava alle sue spalle spazi inimmaginabili, pronti per essere  aggrediti dai compagni.
    Questo a cavallo degli anni '50 scombussolò le idee dei tecnici dell'epoca, i quali non riuscivano a trovare le giuste contromisure.
    Hideguti fu il primo grande interprete di quel ruolo immaginato per lui. Segnava e faceva segnare ma soprattutto non dava mai punti di riferimento.
    Pochi anni fa Spalletti anche per necessità ha rispolverato questa stratagemma con Totti. Altri hanno tentato l'esperimento.
     
    Il calcio è nuovo e antico allo stesso tempo.
     
     
    Gasperini col suo Genoa  sembra crederci. Da un po' di tempo insiste con Perotti e i risultati sembrano dargli ragione. Di questo ragazzo si parla un gran bene.
     
    Nel derby della lanterna, ho concentrato ogni attenzione  su di lui sperando di rivivere un po' di quel romanticismo. Non è successo. Per questa volta il centravanti bugiardo non ha sortito l'inganno, non ha stracciato la partita. 

    Leo Corsi agente FIFA
     

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