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Leggi marziali nei territori annessi. Le decisioni di Putin durante la riunione del Consiglio di sicurezza russo
Segnale forte da parte del presidente, che in apertura di una riunione del Consiglio di Sicurezza russo ha dichiarato che “la legge Marziale nei territori era già presente prima dell’ingresso in Russia”; è giusto ricordare, difatti, che il regime leggi marziali nel territorio ucraino sono in vigore da febbraio, ma che “va riproposto all’interno della legislazione russa. Pertanto, sarà imposto l’obbligo di rispettare le vigenti leggi marziali a questi 4 territori annessi” ha aggiunto Putin durante il suo intervento. Come riporta il Guardian, nel discorso il presidente ha trattato anche dell’emissione di un decreto riguardante delle forti limitazioni ai movimenti dentro e fuori le regioni di Krasnodar, Belgorod, Bryansk, Voronezh, Kursk e Rostov, in aggiunta ai territori di Crimea e Sebastopoli, già occupati dalla Russia dal 2014. Il motivo di ciò è legato alla vicinanza dei suddetti territori con quello ucraino.
Le leggi marziali imposte da Putin riguardano diversi obblighi significativi, tra i quali il controllo sulle conversazioni telefoniche, il coprifuoco in determinate ore del giorno, il divieto di spostamento dalla propria regione per i cittadini, importanti interventi economici di sostegno alle strutture militari e gli organi di difesa, nonché la possibilità di compiere liberamente perquisizioni ai cittadini ed ai loro effetti personali, di trattenere persone e veicoli per un massimo di 30 giorni e di sequestrare immobili di qualunque tipo se necessario. In un clima sempre più di terrore in seguito ai recenti attacchi missilistici alla capitale Kiev e ad altre diverse zone, tra cui la stessa Zaporizhzhya nei pressi della centrale nucleare, giunge a noi la notizia di questa presa di posizione e delle misure ferree messe in atto, che, sempre secondo il Guardian, possono essere estese in qualunque momento a tutta la federazione.