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Leccemania: non sbagliare l’approccio e le mosse dalla panchina per rilanciarsi nello scontro diretto contro l’ex
La trasferta di Verona sarà la prima da ex per Baroni, il quale qualche mese fa perse il match casalingo contro i gialloblu mettendo a rischio la salvezza poi ottenuta a Monza. Situazioni e umori diversi in questa stagione con il Lecce partito in quarta ma che ha rallentato nell’ultimo mese ma lasciano molti segnali di un potenziale che possono portare alla salvezza, soprattutto con le prestazioni viste contro Roma e Milan. Gli aspetti positivi sono però da relegare ai secondi tempi o comunque alle reazioni agli svantaggi subiti: infatti, gli approcci nelle ultime sfide non sono stati quelli di una squadra in cerca di riscatto e spinta dalla rabbia agonistica ma piuttosto dai correttivi dalla panchina che comunque hanno portato i loro frutti.
Infatti, il fattore panchina contraddistingue il Lecce che per il numero di gol dai subentrati è secondo solo al Napoli (7) alla pari con il Cagliari (6) e davanti a Inter e Roma (5). Chi ha lasciato il segno in questi casi è stato Sansone con i suoi assist contro Udinese e Milan condito dal gol contro i rossoneri, cui aggiungere un palo che poteva chiudere la rimonta ben prima dell’urlo strozzato in gola nel finale. Le letture di D’Aversa hanno quindi smosso i giallorossi nella ripresa mettendo in evidenza anche Piccoli, il quale si sta mostrando più decisivo e dinamico di Krstovic, e Gonzalez, che contro il Milan ha reso la sua instancabile corsa funzionale ad un pressing asfissiante. Proprio lo spagnolo potrebbe essere premiato a Verona al posto di Kaba che vive i match di luci ed ombre, mentre Piccoli e Sansone potrebbero (ri)accendere gli eventuali blackout giallorossi a partita in corso.