Redazione Calciomercato
Leccemania: attacco poco supportato e nessun tiro in porta costano zero punti in uno scontro diretto
POCA PRECISIONE OFFENSIVA – Meno armonioso e fluido il Lecce che si è visto contro il Sassuolo rispetto alla prestazione di Bergamo dove, seppure giocando in contropiede, aveva convinto in entrambe le fasi. Contro i neroverdi, invece, è mancato l’apporto dei centrocampisti bloccati opportunamente dagli schemi di Dionisi facendo venire meno i rifornimenti al tridente, che ha dovuto fare da sé e senza centrare la porta. I cambi di Baroni, tra l’altro, non hanno portato l’effetto sperato passando dall’isolato Ceesay, da apprezzare per il sacrificio e meno in zona gol, a Colombo praticamente mai nel vivo ma anche lui paga allo stesso modo i pochi rifornimenti. Anche Banda si è dovuto mettere in proprio ma, azioni personali a parte, ha potuto fare ben poco, mentre Oudin ha avuto subito due occasioni appena entrato. A questi si aggiunge l’inconsueta poca precisione di Strefezza che si è divorato un gol che raramente avrebbe sbagliato.
I tre davanti non hanno potuto contare sui tre centrocampisti schermati dagli avversari con Maleh che ha portato dinamismo ma in mezzo a tante maglie bianche mentre il fraseggio si Blin e Hjulmand è stato meno efficace. Per quanto riguarda la fase di non possesso, i giallorossi sono stati meno convinti e cattivi nei contrasti tanto che il Sassuolo ha preso il sopravvento fisicamente.
ZERO CON SASSULO MA +10 – Al Via del Mare è andato in scena quanto visto all'andata (era ancora la seconda giornata in un caldo agosto) con un match sostanzialmente equilibrato deciso da un episodio: a Reggio con un eurogol di Berardi, al ritorno con un colpo di testa (tra l’altro deviato) su corner. Dispiace non aver visto una reazione feroce, seppure Strefezza si sia divorato un gol già fatto, che ha prodotto poco portando a casa zero punti contro una rivale che ora ha gli stessi punti senza aver fatto nulla di eccezionale per meritare la doppia vittoria.
Non è comunque un dramma e i giallorossi non devono allarmarsi dato che il Verona è a dieci lunghezze ma il vantaggio è gestibile solo se si manterrà la stessa media punti e quindi l’abnegazione e la giusta cattiveria che ha contraddistinto i ragazzi di Baroni.