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    Lecce, le pagelle di CM: Strefezza e Almqvist ci provano, Baschirotto e Ramadani crollano

    Lecce, le pagelle di CM: Strefezza e Almqvist ci provano, Baschirotto e Ramadani crollano

    • Stefano Gennari
    Lecce-Napoli 0-4
     
    Falcone 5,5: primi due reti con palla vagante in area piccola, seppure di difficile lettura
    Gendrey 5,5: qualche percussione, blocca Kvaratskhelia ma è compartecipe nell’avvio del secondo gol
    Baschirotto 5: preciso in alcune occasioni, in altre è in ritardo e soprattutto sbaglia sul gol di Osimhen
    Pongracic 5,5: alterna buoni interventi a imprecisioni.
    Gallo 5: qualche sbavatura ed in ritardo in occasione del primo gol. Prova qualche sortita offensiva
    (16’ s.t. Dorgu 5,5: qualche iniziativa ma senza incidere.)
    Rafia 5,5: si preoccupa più dell’aggressione e del pressing alto, mento incisivo in avanti
    (16’ s.t. Oudin 5,5: posizionato sulla trequarti non cambia nulla alla fase offensiva)
    Ramadani 5: inizia bene, poi crolla nel secondo tempo perdendo il pallone da cui
    Blin 6: ordinato in fase di possesso e attento in pressing, esce solo per infortunio
    (16’ s.t. Gonzalez 5,5: prova a togliere qualche pallone, corre e insegue gli avversari.)
    Almqvist 6: prova a puntare gli avversari, spesso riesce ma pecca nei momenti decisivo come nel contropiede in cui perde il tempo per servire Krstovic a rete.
    (37’ s.t. Corfitzen sv)
    Krstovic 6: spesso deve cercare i palloni fuori area e spalle alla porta, sbatte contro i difensori ma ci prova.
    Strefezza 6: prova a illuminare l’attacco, a volte si deve mettere in proprio andando a recupere il pallone
    (26’ s.t. Piccoli sv)
     
    All. D’Aversa 5,5: passivo pesante rispetto a quanto fatto vedere, inizio del match più propositivo rispetto alla sfida dell’Allianz, quando i suoi si chiudono danno l’impressione che il Napoli non possa pungere. A stravolgere il piano è un calcio piazzato con i giallorossi che ci provano ma, mentre provano a imbastire qualche occasione, subiscono troppo i contropiedi dei partenopei. Si torna con i piedi per terra e si guarda dritti verso l’unico obiettivo che sarà ancora tanto difficile.
     

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