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    Lecce: Gotti pensa a nuove scelte ma Ramadani e Blin sono imprescindibili

    Lecce: Gotti pensa a nuove scelte ma Ramadani e Blin sono imprescindibili

    • Stefano Gennari
    Due settimane di pausa per lavorare in serenità dopo aver ritrovato i tre punti ma soprattutto per assimilare i dettami di mister Gotti in vista del suo debutto in casa contro la Roma nella giornata di domani. I salentini dovranno fare sicuramente attenzione alla fase difensiva vista la forza dell’avversario e il nuovo allenatore ha dimostrato come si concentri su di essa ma ha altrettanto dichiarato come abbia svolto un cospicuo lavoro sulla fase di costruzione.

    Entrambe le fasi avranno sicuramente bisogno di un centrocampo ordinato quanto aggressivo, caratteristiche che possono essere fatte valere da Ramadani e Blin. Il primo è diventato imprescindibile dimostrandosi all’altezza per sostituire Hjulmand; il francese ormai ogni stagione guadagna posizioni nelle gerarchie facendosi trovare sempre pronto che sia titolare o da subentrante, non a caso è tra i più longevi in rosa insieme a Gallo e Gendrey. Il mediano proveniente dal campionato scozzese è diventato fondamentale in fase difensiva con il pressing e il recupero di palloni, infatti risultando il quarto in Serie A con 177 recuperi dietro ai soli Walace, Lobotka e Barrenechea. Il compagno di reparto francese è spesso sottovalutato rispetto a al suo apporto: puntuale e preciso sia in fase di non possesso che di costruzione, facendo giocate semplici che permettono di dare ordine al reparto. Nel consueto 4-3-3 degli ultimi anni ha giocato sia come mezz’ala che come mediano davanti alla difesa, sino a ricoprire il ruolo di difensore centrale nelle situazioni di emergenza, appunto grazie alle sue caratteristiche tecniche ma anche caratteriali che lo rendono un leader e non a caso capitano. Uno dei pochi a salvarsi nelle partite più difficili e in cui tutta la squadra è stata insufficiente, Alexis Blin ha sempre fatto il suo.

    Una coppia di centrocampo di questo tipo permette a Gotti di orientare le scelte di formazione con l’equilibrio tanto ricercato da lui che si è visto a Salerno, anche se in quella partita non si possa dire di aver visto del tutto la sua mano, ma alcune scelte diverse dal predecessore sono state rilevanti. Innanzitutto, il nuovo allenatore potrebbe riproporre la doppia punta in virtù di un centrocampo equilibrato e per la mancanza di alternative sulle fasce. Infatti, potrebbe essere difficile rivedere con la Roma il 4-2-3-1 iniziale di Salerno: sia perché l’esperimento di Piccoli sulla fascia è stato bocciato dopo 45 minuti, sia perché sugli esterni avrà a disposizione solo Almqvist e Pierotti, data l’assenza sicura di Banda e quella incerta di Sansone. A questo punto, la formazione ipotizzabile potrebbe rivedere Dorgu esterno avanzato, come nel secondo tempo contro la Salernitana, ma resta da capire se Gotti rinuncerà a Oudin. Infatti, l’allenatore ha sempre speso elogi per il francese e la bocciatura della sua prima uscita l’ha giustificata con la difficoltà della squadra a servirlo tra le linee ma contro la Roma, che lascia più spazi, potrebbe trovare maggiore fortuna. Non si potrebbe escludere un impiego sulla fascia, anche se questo lo avrebbe potuto proporre già contro la Salernitana, piuttosto che farlo uscire, e il lavoro che chiede Gotti agli esterni potrebbe portare a escludere tale eventualità. In quello che potrebbe essere un 4-4-2, infatti pretende che i giocatori sulle fasce ma abbiano molta corsa sia per ripiegare che per ripartire, come del resto sarebbe ottimale con Banda e Almqvist.

    Tuttavia, il punto di partenza per Gotti dovrebbe essere un centrocampo che permette di giostrare al meglio gli attaccanti e gli esterni offensivi senza sbilanciare la squadra, una delle cose più importanti su cui intervenire, oltre all’aspetto mentale che ritroverà nuova linfa con il consueto Via del Mare caldissimo.
     

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