Le scosse di Max: la Juve non ne ha più, Allegri le tenta tutte per lo scudetto
Ora più che mai, non è il momento di pensare al futuro. A questo punto della stagione solitamente la Juve aveva lo scudetto in tasca, magari programmava passi finali in Champions. Ora no, lo scudetto è tutto da vincere e a tratti è anche stato già perso. Quindi, aspettando un rinnovamento dal sapor di rifondazione della rosa, a questo punto sembra che in casa Juve si ragioni come questa stagione possa essere davvero l'ultima per questa Juve. Anche per chi, come Max Allegri, ha ancora un contratto lungo (scadenza 2020): ma per un allenatore il contratto non è tutto, per un allenatore come lui a contare sono soprattutto motivazioni e programmazione. Ecco, le motivazioni. Quelle che in questo momento sembrano mancare almeno a tratti a tanti, troppi, giocatori. Non a lui. La Juve in questa fase è una squadra che sbaglia tanto, in bilico tra un settimo irripetibile scudetto consecutivo e un cammino anche fallimentare se dovesse concludersi senza tricolore. La Juve in questa fase è una squadra che sembra non averne più. E allora Allegri prova scuoterla, a svegliarla, in qualunque modo possibile. Contro l'Inter non si è vista una Juve bella, tutt'altro: un buon primo tempo, una ripresa disastrosa, da squadra allo sbando al cospetto di una squadra in dieci dal 18'. Ma in un modo o nell'altro l'ha portata a casa. Ed il merito va dato al suo allenatore.
ADRENALINA – Non è tanto una questione di scelte, giuste o sbagliate. In fondo la Juve è stata messa alle corde da un'Inter sicuramente non trascendentale e per di più in dieci uomini. È tutta una questione di testa. Prima la beffa atroce di Madrid, poi quella firmata Koulibaly: qualunque squadra sarebbe andata al tappeto. Anche la Juve sembrava ko, nel secondo tempo a San Siro si è vista una formazione in balia degli eventi. Così a fare la differenza è stato Max Allegri. La calda settimana si è conclusa con un undici titolare rivoluzionato e carico di messaggi: fuori Benatia, fuori Dybala, Cuadrado terzino. La reazione nel primo tempo c'è stata. Quando però nuovamente la Juve sembrava non seguirlo più, senza forza e senza coraggio, Allegri ha continuato ad essere una molla in panchina: non ha mai smesso di allenarla, di cambiarla, di scuoterla. Tutti dentro, costi quel che costi. Lui non molla mai, l'ultimo a voler cedere in questa lotta scudetto sembra proprio Allegri.
@NicolaBalice