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    Le luci a San Siro per Higuain: prima i chilometri poi i gol, la sfida è accettata

    Le luci a San Siro per Higuain: prima i chilometri poi i gol, la sfida è accettata

    • Nicola Balice

    Tutte le luci a San Siro son state per lui, Gonzalo Higuain. Anzi, quasi tutte. Perché la parata di Gigi Buffon su Kalinic a fine primo tempo è un capolavoro che si aggiunge alla galleria del portiere più forte di tutti i tempi, un intervento che pesa almeno quanto la doppietta di Higuain. Ma il Pipita visto contro il Milan è forse il migliore di tutta l'avventura con la maglia della Juve. Una maglia che in questa occasione non è nemmeno sembrata aderente come da oltre un anno si contesta al centravanti, più o meno malignamente. Dopo la sosta è da subito sembrato un giocatore diverso, già a partire dalla sconfitta con la Lazio passando per tutti gli altri match: a tutto campo, correndo tanto, a tratti pure troppo. Tanto lavoro sporco, tanto lavoro per la squadra. Tutto quello che gli ha chiesto Allegri per riprendersi quella titolarità rimessa in discussione in un settembre giocato fuori condizione e fuori fase, al punto da perdere anche il posto tra i convocati di Sampaoli. Un'evoluzione che sembrava snaturarlo, con un'assenza eccessiva dall'area di rigore ed una scarsa lucidità sotto porta quali conseguenze negative di un formato necessario per lanciare le risposte pretese da Allegri dopo un avvio di stagione all'insegna della pancia piena (metaforicamente parlando, si intende). E lo stesso tecnico, con approvazione, ha sempre detto che anche i gol sarebbero arrivati: eccoli, pesantissimi, contro il Milan a portare finalmente uno scontro diretto o presunto tale in direzione Vinovo.

     

    100, 101... - Cento e centouno. In Italia Higuain ha trovato la sua dimensione, in Europa dovrà confermarsi prima di consolidare questo rinnovato stato di forma nella terza (terza, quanto serve una riforma del calendario internazionale) sosta stagionale. Fondamentali questi gol. Non solo per i tre punti, non solo perché di fattura pregevole, non solo perché figli di una ritrovata intesa con Paulo Dybala. Fondamentali questi gol per sé stesso: l'Higuain tuttocampista, ora regista d'attacco ora primo difensore, non poteva bastare senza quei gol per cui è stato acquistato attraverso quell'operazione che ha segnato la storia del calciomercato italiano. Quando i gol arrivano in concomitanza con prestazioni di questo tipo, allora Higuain sembra poter completare una svolta personale tale da renderlo la versione migliore di tutti quei giocatori che è già stato nella sua storia, dal River Plate alla Juve passando per Real e Napoli. Se i gol dovessero arrivare con regolarità al termine di prestazioni di questo spessore, Higuain diventerebbe ora un giocatore totale come non è mai stato. La sfida l'ha lanciata Allegri e il Pipita non ha potuto fare altro che accettarla: a fine stagione sarà la bacheca a parlare. Intanto il contatore di Higuain ha ripreso a girare, anzi i contatori di Higuain hanno ripreso a girare: quello dei gol, quello dei chilometri.

    @NicolaBalice


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