Le Fée si racconta: "Mio padre è finito in carcere quando avevo 5 anni. Questa estate mi voleva il Torino"
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DE ROSSI E RANIERI - Le Fée non sta trovando spazio con Claudio Ranieri ma ha speso belle parole per il nuovo tecnico giallorosso: "Ranieri è un grande allenatore e un grande uomo. Ha allenato anche in Francia e non ho barriere linguistiche con lui. Questo mi aiuta ma è un allenatore non fa favori a nessuno. Mette in campo chi merita quindi devo lavorare duro". Poi su De Rossi e il passaggio alla Roma di luglio: Quest'estate non avevo intenzione di trasferirmi, mi sentivo bene a Rennes anche se ho avuto un po' di difficoltà nel sentirmi a casa. La prima volta che ho parlato con De Rossi, abbiamo fatto una video chiamata, si è percepita subito la sua umanità. Per me è davvero un punto essenziale, prima di parlarmi sul campo devi parlarmi a livello umano perché ho bisogno di avere quella connessione. Avevo anche altre offerte, potevo andare al Torino. La prima volta allo stadio Olimpico sfortunatamente non sono partito titolare. Appena siamo entrati in campo e siamo passati davanti ai tifosi ho avuto i brividi, hai l'impressione di entrare dentro ad un'arena. Poi sono entrato in campo, ho giocato 15 minuti e mi sono fatto male».
L'AMICIZIA CON KONE - Enzo Le Fée è molto amico di Manu Kone. I due centrocampisti hanno condiviso diverse esperienze nella nazionale francese giovanile. E si sono ritrovati alla Roma questa estate: ««Quando ho letto che poteva venire alla Roma gli ho mandato un messaggio, ma non ho ricevuto risposte. Poi ho visto l’annuncio ufficiale sul profilo Twitter del club e l’ho chiamato. Sono contento di essere in una squadra con tanti centrocampisti. Non vedo concorrenza con lui ma penso che la Roma potrebbe avere un centrocampo tutto francese. A me ci vorrà più tempo per abituarmi. Lui è una persona che si adatta più velocemente. È molto simpatico e un rompiscatole. Abitiamo a due minuti e con Ndicka abbiamo formato un trio».
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