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Così la Brexit rivoluziona il calcio in Premier League e in Italia
STERLINA GIU' - Questa mattina le borse sono state in costante discesa. La sterlina ha perso di valore e questo può comportare un aumento delle difficoltà per i club inglesi ad acquistare giocatori dall'estero: se, ad esempio, Pogba viene valutato 120 milioni di euro dalla Juventus, la conversione in sterline può far alzare il prezzo, ma solo per le società di Premier League. Viceversa, sarebbe più facile per i club delle altre nazioni comprare dai club di Premier.
TUTTI EXTRACOMUNITARI? - Cosa succederà ora, ai giocatori che fino a ieri erano comunitari e giocano in Inghilterra? Se verrà trovato un accordo con l'Ue per la libera circolazione delle persone, continueranno a non esserci limiti al loro tesseramento. Se, invece, non sarà così, potrebbero dover sottostare alle norme che oggi regolano l'acquisto di giocatori extracomunitari: dovranno quindi aver raggiunto un numero minimo di presenze con la loro nazionale negli ultimi due anni. Fosse così, alcuni big come De Gea, Martial, Nasri, Kanté e Payet non potrebbero essere tesserati.
NIENTE PIU' GIOVANI - La Fifa vieta poi i trasferimenti di giocatori minorenni: sono però accettati quelli per i calciatori tra i 16 e i 18 anni all'interno dell'Unione europea. Se non fosse trovato un accordo specifico, in futuro rischierebbero di essere proibiti affari come quelli che negli ultimi anni hanno portato Cesc Fabregas dal Barcellona all'Arsenal e Paul Pogba dal Le Havre al Manchester United.
BALE & CO. EXTRA? - Cosa succederà, infine, ai giocatori britannici sparsi in giro per l'Europa? Teoricamente, dovrebbero essere considerati extracomunitari e, di conseguenza, andare a occupare gli slot che alcune federazioni (tipo quella italiana) lasciano per il loro acquisto. Ad esempio, se una squadra italiana acquistasse Gareth Bale, andrebbe a occupare uno dei due posti che ha a disposizione per l'arrivo di giocatori extra Ue.