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    I 5 giocatori sorpresa del 2014

    I 5 giocatori sorpresa del 2014

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    Il 2014 si è rivelato l'anno di grazia di molti calciatori. C'è chi è definitivamente esploso, chi si è riscattato dopo anni difficili e chi ha stupito il grande pubblico che ancora non lo conosceva. Stilare una classifica non è facile, ma Calciomercato.com ha scelto comunque i suoi "Fantastici 5". Bravo, chi ha scommesso su un'annata da protagonisti per questi ragazzi.

    JAMES RODRIGUEZ (MONACO e REAL MADRID) - Che fosse un predestinatao, sembrava chiaro sin dai primi calci con le selezioni giovanili della Colombia. La conquista del Torneo di Tolone e le prodezze nel Mondiale Under 20 lo consacrano come uno dei talenti più scintillanti del calcio cafetero. In Sudamerica, i tifosi di Evingado e Banfield si ricordano ancora le sue prodezze. Si sa, però, che per entrare di diritto nell'Olimpo dei mostri sacri del calcio, ci vuole il salto in Europa. Il Porto lo lancia e, dopo tre anni con i Dragoes, il Monaco sceglie di ripartire da lui e Falcao per tornare grande. Rybolovlev non resiste alla tentazione e lo paga 45 milioni di euro. Lui trascina il club del Principato al secondo posto, segnando 9 reti e realizzando 13 assist. Un biglietto da visita mica male per il Mondiale 2014 in Brasile.
    Lo stesso Mondiale che lo incorona capocannoniere del torneo. Sei gol, uno più bello dell'altro - il primo nel 2-0 all'Uruguay è finito nella Top 3 annuale del Premio Puskas - che lasciano Florentino Perez a bocca aperta. E quando Florentino rimane incantato, può fare una cosa sola: spendere. Detto fatto: per 80 milioni James Rodriguez passa al Real Madrid dei Galacticos 2.0. I giocatori più pagati della storia delle Merengues restano Bale e Cristiano Ronaldo, ma la camiseta blanca numero 10 la indossa il 23enne colombiano.



    DIEGO COSTA (ATLETICO MADRID e CHELSEA) - Nel 2007 un giovane brasiliano, di proprietà dello Sporting Braga, firma un contratto con l'Atletico Madrid. Nessuno lo conosce e non sembra essere neanche così promettente. Non segna molto, è indisciplinato tatticamente e, come se non bastasse, ha pure un caratteraccio. Se vi dicessimo che il giocatore in questione è Diego Costa, ci credereste? Probabilmente no, ma è proprio di lui che stiamo scrivendo. Non è tutto: dopo tre stagioni in prestito, non troppo esaltanti, tra prima e seconda divisione spagnola, nell'estate del 2011 si rompe i legamenti del crociato. L'Atletico lo aveva praticamente ceduto al Besiktas, ma l'infortunio blocca tutto: il più grande colpo di fortuna della storia recente dei Colchoneros.
    Diego torna nel gennaio 2012 e non si ferma più. Con il Rayo Vallecano, in prestito, segna 10 gol, poi ne arrivano altri 10 nell'annata successiva, prima dell'esplosione nella stagione 2013-14, chiusa dal centravanti con un bottino di 36 reti tra campionato e coppe. L'Atletico torna a vincere la Liga dopo 18 anni e in copertina, naturalmente, ci va lui. La Spagna se ne innamora e lo riesce a naturalizzare per il Mondiale brasiliano, unica nota dolente del suo 2014. Le Furie Rosse escono al primo turno e i tifosi brasiliani fischiano Diego il traditore, rimasto a secco per tutto il torneo. José Mourinho, però, non si lascia ingannare. Conosce il vero valore del 26enne. In cambio di 38 milioni di euro, passa al Chelsea e, in meno, di 5 mesi diventa il nuovo idolo di Stamford Bridge. COme? Sono bastate 13 reti nelle prime 16 partite di Premier League. Facile? Sì, se ti chiami Diego Costa.



    GRAZIANO PELLE'(FEYENOORD e SOUTHAMPTON) - In Italia non è andato oltre i 23 gol in 114 partite (se di lavoro fai l'attaccante, esistono statistiche migliori). Se si guarda, però, il suo redimento all'estero, il giudizio cambia completamente. Prima AZ, poi Feyenoord: l'Olanda lo ha adottato e Graziano Pellè ha risposto a suon di gol. Benino con l'AZ tra il 2007 e 2011 (16 gol, 1 campionato e una Supercoppa), devastante con il Feyenoord dal 2012 al 2014. Nella prima stagione con la squadra di Rotterdamn, la butta dentro 29 volte, mentre l'anno successivo il suo pallottoliere conta 26 gol. Ronald Koeman, suo tecnico al Feyenoord, se lo porta dietro anche al Southampton. Il ragazzone di San Cesario di Lecce ha il compito di non far rimpiangere Rickie Lambert, eroe di casa passato al Liverpool. Dopo avere segnato 4 gol in altrettante gare a settembre, viene eletto giocatore del mese della Premier League. Il popolo dei Saints è pazzo di lui e lo soprannomina The Italian Goal Machine. Antonio Conte non può più far finta di niente e il 4 ottobre 2014 lo convoca per la prima volta in Nazionale. A 29 anni, nel giorno dell'esordio in azzurro contro Malta, segna il gol della vittoria. Il meritato premio per un professionista che non si è mai tirato indietro di fronte a una nuova sfida. Prossimo obiettivo? La qualificazione in Champions League con il Southampton, attualmente quarto in campionato. Con questo Pellè, sognare è lecito.

     
    YACINE BRAHIMI (GRANADA e PORTO) - Definirlo 'il nuovo Zidane' sarebbe decisamente troppo, però, Yacine Brahimi con il mito di Zizou ci è cresciuto eccome. Nato in Francia nel 1990, ha giocato con le selezioni giovanili transalpine fino all'Under 21, prima di scegliere di difendere i colori dell'Algeria, patria dei suoi genitori. E proprio con la Nazionale africana si è fatto notare nell'ultimo Mondiale: 1 gol alla Corea del Sud, 1 assist decisivo contro la Russia, ma soprattutto una varietà di colpi da vero fuoriclasse. Dribblomane nato, talentuossimo e anche un po' inscosciente, ma non un grande realizzatore. Nella Liga 2013-14, con il Granada sono arrivate solo tre reti. Quanto bastava per essere chiamato in Nazionale dal CT Vahid Halilhodzic.
    L'Algeria e subito dopo il Porto, a proposito di intenditori di talenti. Pinto da Costa lo preleva dal Granada per 6,5 milioni di euro e gli fa firmare una clausola rescissoria da 50 milioni. E chi li pagherà mai? State tranquilli, le pretendenti non mancano: su tutti il PSG. Del resto, in Portogallo il 24enne franco-algerino continua a confermare il proprio valore giornata dopo giornata. In campionato hà già fatto 2 gol e realizzato 4 assist, mentre in Champions League, nella prima giornata dei gironi, ha rubato la scena a tutti con una tripletta al Bate Borisov. Non è finita: in chiusura di questo super 2014, Brahimi ha vinto il premio BBC African Footballer of the Year, ma soprattutto il Pallone d'Oro Africano, consegnatogli da Ribery e Baresi. Chapeau Yacine.

     
    DIVOCK ORIGI (LILLE) - Non è ancora un bomber spietato, ma ha tutto per diventarlo. Divock Origi è il prototipo dell'attaccante moderno. Fisico da numero 9 con piedi da 10. Gli è sempre piaciuto bruciare le tappe. A 17 anni, 9 mesi e 15 giorni è diventato il terzo marcatore più giovane della storia del Lille dopo Eden Hazard e Kevin Mirallas. Il Lille, uno dei vivai più floridi di Francia, capace negli ultimi anni di far crescere talenti come Hazard, appunto, Cabaye, Debuchy e Digne. La città si trova molto vicino al confine con il Belgio, la patria di Origi. Un Paese in forte crescita, dal punto di vista calcistico. Hazard, ancora lui, Mertens, de Bruyne, Chadli: erano loro gli assi del mazzo di Marc Wilmots nel Mondiale brasiliano. Da buon prestigiatore, però, il CT belga ha voluto mischiare un po' le carte in tavola giocandosi tutto con Origi.
    Il ragazzino classe 1995 segna alla Russia il gol decisivo e supera Lukaku nelle gerarchie dell'allenatore. Al termine del torneo, diversi club bussano alla porta del Lille. Alla fine se lo aggiudica il Liverpool. Costo dell'operazione: 12,5 milioni di euro. Una cifra decisamente importante per un 19enne. Brendan Rodgers, però, preferisce lasciarlo un'altra stagione al Lille per farlo crescere. Forse se ne sarà pentito, visto il rendimento di Balotelli e Lambert. Origi, nel frattempo, continua a studiare per diventare un campione. Deve migliorare sotto porta, ma non smette di stupire. Con il gol al Wolfsburg in Europa League, si è sbloccato in un'altra competizione. La quarta, per la precisione, dopo Ligue 1, Coppa di Francia e Mondiale.
     

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