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Laziomania: vincere non è l'unica cosa che conta, queste 3 cose contano di più
Il secondo significato è più terra terra: Felipe Anderson is back. E bello tirato a lucido, bello in forma, saettante, con una zazzera un po' Lucio Battisti un po' Cocciante. E allora in un mondo che non ci vuole più sul mercato a gennaio, il mio acquisto libero è Felipe. Già lo ha detto ridendo Inzaghi (ma nemmeno troppo ridendo), si sa che a gennaio è complicato, le botteghe care diventano carissime, a prezzo di saldo si prendono solo scommesse rischiosissime. E la Lazio è stata già bruciata dagli acquisti Black Friday di gennaio, vero Saha? Per questo va piano, ci sta pensando. Intanto però riaccoglie Wallace (da non sottovalutare mai) e Felipe. E Inzaghi, all'ennesima serpentina avrà sorriso. Così almeno il buon ragazzotto ex Santos potrà levare da Instagram tutte le foto in bianco e nero che simboleggiavano il suo infortunio e un umore cupo. Tornano i colori, torna Felipe.
Ah, avevo detto bonus, e bonus sia. Il terzo significato è più legato ai tifosi. Ieri erano totalmente e giustamente disinteressati al risultato, eppure sono andati in Belgio in tanti. Non si sono lasciati spaventare dal fatto che Waregem è minuscola, non ha praticamente strutture ricettive, è pure difficile da raggiungere. Semplicemente hanno architettato viaggi di fortuna, viaggi organizzatissimi, itinerari della birra, itinerari specifici, pur di esserci, pur di ricompensaere la Lazio di un girone da leader in Europa. C'è un coro dei tifosi che recita: "Voglio andare a vincere in Europa". Stavolta la Lazio non ha vinto. O forse sì, con molto più dei 500 tifosi inizialmente previsti in una partita totalmente inutile forse sì. Proprio qui, credo, sta l'essenza del tifo: non importa nulla del risultato (o poco), non importa se sia utile o meno, se abbia senso o meno. L'importante è cantare in Europa, a torso nudo sfidando il freddo, le strutture ricettive lontanissime, le distanze improbabili. Agli altri date palinsesti brillantinosi e lucidini. A questi signori qui, per favore, fate semplicemente un applauso.