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    Laziomania: un atteggiamento da 'prendi i soldi e scappa'. Sarri ha lasciato il segno solo a parole

    Laziomania: un atteggiamento da 'prendi i soldi e scappa'. Sarri ha lasciato il segno solo a parole

    • Alessandro De Felice
    Prendi i soldi e scappa”. L’avventura della Lazio a Riyadh, in Supercoppa Italiana, può essere riassunta con le parole pronunciate dal suo allenatore Maurizio Sarri a pochi giorni dalla trasferta saudita. 90 minuti di nulla contro un’Inter che gioca sul velluto e ha vita facile, nonostante la netta superiorità. Una prestazione preoccupante e difficile da giustificare e spiegare al netto della forza dell’avversario. Quella di Riyadh è stata una Lazio spettrale, senza idee e gioco, lontanissima parente di quella in grado di vincere cinque partite di fila tra campionato e Coppa Italia, ma soprattutto senza carattere. Una gara senza storia, in cui i biancocelesti vengono demoliti da un’Inter che vince passeggiando e non solo dimostra la netta superiorità ma, complice qualche errore di precisione sembrava quasi non voler infierire in quella semifinale trasformatasi in un vero e proprio tiro al bersaglio verso la porta di Provedel. Il 3-0 sta molto stretto ai nerazzurri, che avrebbero potuto conquistare il posto in finale contro il Napoli con un risultato molto più largo.

    MAI IN PORTA - “La nostra partita? È durata 3-4 minuti”. Ai microfoni di Mediaset, Sarri ha ammesso l’inadeguatezza della sua squadra in una semifinale di Supercoppa Italiana che ben altre prospettive, nonostante la forza di un’Inter che continua a macinare vittorie e gol. Il dato che fotografa perfettamente la serata orribile dei biancocelesti è quello relativo ai tiri nello specchio della porta di Sommer: zero. Un numero che non lascia spazio a repliche e conferma la prestazione terribile di Immobile e compagni, mai capaci di impegnare il portiere dell’Inter.

    PROTESTA - La prestazione della Lazio non è proprio andata giù all’ambiente biancoceleste. Sui social, molti hanno definito “indecente” la prova contro l’Inter, mentre altri “inaccettabile”. Le assenze e la forza dell’avversario non rappresentano giustificazioni per una gara in cui la Lazio ha tirato i remi in barca subito dopo il fischio d’inizio, consegnandosi nelle mani di un’Inter che ha approfittato e ha messo in campo tutta la sua forza per portare a casa il pass per la finale.

    EFFETTO BOOMERANG - Una resa ingiustificata e immotivata in una serata che poteva regalare ben altro. Una figuraccia internazionale in una competizione che, grazie al secondo posto conquistato nella passata stagione, offriva alla Lazio la possibilità di volare in Arabia Saudita e mettersi in mostra in nuovi mercati. Un’avventura che però non potrà che avere effetto contrario dopo la brutta figura contro l’Inter e una prestazione da cancellare immediatamente.

    LIVELLI - La superiorità dell’Inter è evidente e il campo lo ha confermato ancora una volta. Le assenze, soprattutto in attacco con il forfait nel riscaldamento di Zaccagni su tutti, hanno senza dubbio inciso, ma ancora una volta la Lazio si è sciolta di fronte ad una big e e si è lasciata travolgere. Era già successo in contro la stessa Inter, ma anche Milan e Juventus, e in Champions League in casa di Feyenoord e Atletico Madrid, dove il coefficiente di difficoltà si alzava. Come ha sottolineato lo stesso Sarri, la somma dei singoli dell'Inter è superiore alla nostra, ma il divario si può comare col collettivo. Un problema per questa Lazio, che continua a steccare certe gare in cui è chiamata al salto di qualità.

    TROFEI E OBIETTIVI - Dall’atteggiamento in campo della Lazio contro l’Inter nasce qualche interrogativo su quelle che erano le motivazioni dei biancocelesti in un torneo da sempre criticato aspramente dal suo allenatore. Sarri ha più volte sottolineato la priorità del campionato rispetto alle altre competizioni, così come espresso il suo pensiero negativo sulla Supercoppa, un torneo giocato a migliaia di chilometri dall’Italia. “C’è una distinzione netta tra quelli che risolvono la parte economica della società e quelli che non lo fanno” aveva detto alla vigilia parlando di trofei e obiettivi. E a giudicare dalla prestazione della sua squadra, la Lazio ha vissuto la trasferta di Riyadh come un “Prendi i soldi e scappa”…

    SARRI COME KROOS - Non si può non citare lo striscione esposto (in maniera piuttosto esilarante) sulle tribune dell'Al-Awwal Park di Riyadh contro la Lazio durante la prima semifinale Napoli-Fiorentina. Niente rivalità ma solo un tentativo goffo di screditare i biancocelesti dopo le pesanti critiche del suo allenatore Maurizio Sarri sulla scelta della Lega di giocare in Arabia Saudita la Supercoppa Italiana. Come già successo a Toni Kroos, che si era espresso criticando la scelta di Gabri Veiga di trasferirsi nel campionato saudita nonostante le offerte dall’Europa (tra cui quella del Napoli). Viene da pensare che se in campo la sua squadra non abbiamo certamente lasciato il segno, le dichiarazioni fuori del tecnico toscano abbiano colpito ancora una volta, e non abbiano lasciato indifferenti alcuni protagonisti dalle parti di Riyadh…

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