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Laziomania: Stupido, Sexy Felipe Anderson
Felipe Anderson ha spento i rancori, i dissapori. Lo ha fatto come si deve fare con l'amata: con un tocco di bellezza, inusuale, fiero, incredibile, una specie di sorpresa. Come se fosse una notte di quelle speciali. Il pubblico lo ama, come amava un tempo. Se incontrate Felipe Anderson diteglielo: fa godere. Lancia un messaggino alle altre: dimenticatevi di me, Inter, Napoli, tutti voi spettatori interessati, spioni dalla finestra di casa, pronti ad irretire i dispersi, mormorare parole suadenti, portare al tradimento. Non ci sono spiragli, bloccateli su Whatsapp: la Curva Nord suggella come un bacio con cori di incoraggiamento la sua uscita dal campo, Inzaghi lo abbraccia. Poi non finisce, come un lungo, appassionato duetto: ancora i tifosi a chiedere un saluto speciale, un altro abbraccio, un altro ancora. Felipe non sente, viene chiamato, capisce: si alza, e lo stadio Olimpico esplode di nuovo, come una specie di bacio di arrivederci. No, non a stampo.
A stampo, come un caro vecchio sms. Uno squilletto, ve li ricordate, un trillo di Msn. Alla fine alla base del calcio, alla base del calcio di Felipe c'è qualcosa, qualcosa che ha fatto muovere migliaia di tifosi in una notte gelida, fradicia, imbevuta di pioggia e traffico. Dobbiamo spiegarvi, che significa una notte d'amore? No, non servono parole, Stupido, Sexy, Felipe.