Laziomania:| Se ci è arrivato il Braga...
Con tutto il rispetto per la squadra portoghese del Braga, che con grande merito e con un percorso importante si è giocata la finale dell'Europa League, perché non può puntarci la Lazio? L'errore più grande delle società italiane, da quando la nuova Coppa Uefa ha avuto un restyling, è stato quello di vedere quasi come una scocciatura questa competizione. Non può e non deve essere così: partecipare tanto per farlo non ha senso. Una competizione europea non può mai essere una perdita di tempo, perché se è pur vero che non porta molti soldi nelle casse dei club, porta però grande prestigio.
La Lazio non può permettersi di scegliere se vincerla o meno, la bacheca non è così piena da poter decidere di snobbare una competizione importante. Sì, è vero che nella Capitale l'unica squadra ad aver vinto competizioni europee è proprio la squadra biancoceleste, ma non basta, e soprattutto sono passati dodici anni da quel 27 agosto 1999. Impensabile sentirsi dire a novembre o inizio dicembre che la competizione europea porta via diverse energie nervose e fisiche che non permettono di affrontare serenamente il campionato, perché per far sì che questo non accada basta costruire una squadra all'altezza.
Lucic e Cana sembrano ormai presi, ma deve essere solo l'inizio: servono due esterni di difesa, un altro centrocampista e la tanto richiesta punta da 20 gol, ma soprattutto la voglia di stupire e di volersi giocare al 100% tutte le competizioni. Anche all'interno dello spogliatoio biancoceleste si chiede chiarezza su quello che sarà il futuro: in molti vogliono puntare su questa competizione raggiunta con i denti senza tralasciare la Coppa Italia e la serie A, che ovviamente ha un'importanza maggiore. Lo Sporting Braga ci ha provato, ci ha creduto e ce l'ha fatta. Con degli accorgimenti tecnico-tattici, perché non può provarci, e magari riuscirci, anche la Lazio?