Laziomania: Prandelli, quanto vale una stretta di mano?
Quanto vale la parola data, una stretta di mano, una promessa da gentiluomini? Al di là del progetto tecnico, la questione morale che tanto piaceva all'ex ct della Nazionale sembra un po' ritornargli addosso come un tir. Sta diventando quasi una persona personale: l'accordo c'è, lui non ha più parlato con nessuno. Lotito invece, a quanto pare, con qualcun altro ha parlato. Che siano 13, o 12, o anche solo 2, la questione morale resta. E Prandelli la sottolinea, quasi a ricordare che si, ok, Bielsa sarà pure affascinante e carismatico, quasi una divinità pagana in un pantheon ingrigiti, ma per il resto, alla fine, la parola data qualcosa conterà pure. Una stretta di mano conterà pure. Ma resta, come un terribile precedente, il gioco di incastri, il Grande Piano di Lotito, di sistemare Montella, appioppare lo stipendio di Pioli alla Samp e accalappiare Ventura:in barba alla bella, simbolica, carica di signorilità, stretta di mano. Adesso la fase due: il Colpo di Teatro.
Lotito brama Bielsa, perché con Bielsa la Lazio incasserebbe di nuovo una carica internazionale che con l'addio (con gelo) di Klose inevitabilmente ha perso. E regalerebbe respiro alla sua narrazione, oramai un po' fantastica, che vuole in atto una ricostruzione della società, una ristrutturazione capillare del mondo Lazio. Che avvelena inevitabilmente i cuori dei tifosi, che alle parole vedono corrispondere prestazioni, come quelle dell'ultima stagione, sul campo nella migliore delle ipotesi piuttosto deprimenti. Bielsa sarebbe una carta da giocare anche sul tavolo delle riconferme: con Biglia la carta-allenatore sicuramente lo aiuterebbe nella scelta, ma anche altri giocatori, magari in arrivo, sarebbero di certo affascinati dalla figura un po' mitologica del Loco. E se la battaglia si sposta sul piano del carisma, avrà un bel da fare Prandelli a ricordare a tutti di una lontana, commovente, moralizzatissima stretta di mano con Lotito.