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Laziomania: perché Lazio anti-turnover contro il Cittadella (c'entra il Natale)?
Forse Inzaghi ha parlato con il fratello Filippo, allenatore del Venezia che il Cittadella lo segue sicuramente più da vicino. La squadra di Venturato si è dimostrata solida, con qualità in avanti, una formazione a tratti anche garibaldina, nonostante la differenza di categoria. Si sa, durante le feste di Natale i famigliari tendono a mettere ansia: forse in casa Inzaghi ci si è un pochino stretti, si è chiacchierato, e a scanso di equivoci dentro Immobile, Milinkovic, de Vrij, la spina dorsale della squadra, perfino Strakosha (ma Guerrieri?)
Forse semplicemente qualcuno aveva bisogno di vincere. Non tanto Inzaghi, che comunque ha una mentalità totale per quanto riguarda la vittoria. Si deve sempre provare a vincere, anche in allenamento. Forse qualcuno in squadra aveva realmente bisogno di un rinforzino, un aiutino dal punto di vista del morale. Immobile è tornato al gol su azione, e forse c'era bisogno del suo sorriso. La Lazio ne ha bisogno, Inzaghi ne ha bisogno. L'avevo detto, la partita vera è contro l'Atalanta, a costo di essere banale, ma forse c'era davvero bisogno, prima, di un bicchierino di fiducia. Per questo Inzaghi si è scoperto così diverso da Spalletti, così anti-turnover: i suoi titolari avevano bisogno di una mano. E lui, come sempre, la mano non la tira indietro: per questo, con buona pace dei Guerrieri, dei Luiz Felipe, dentro più di qualche titolarissimo contro il meno quotato Cittadella. E magari a Natale, a casa Inzaghi, invece della fatidica domanda ansiogena: ma sei fidanzata? Ma quando ti sposi? Ci si chiederà: ma 'sto Cittadella?