Astenersi perditempo e Società. Quello che abbiamo visto a Piazza Santi Apostoli: un lampo di vita, bandiere, cori. Molta Lazio: i cori per Gabriele Sandri, quando parla il padre, le glorie del '74, bambini, anziani laziali, vecchi leoni con le sciarpe antiche come le montsgne. Con Bielsa che aleggia, nuvola di rabbia, ma passeggera. Le tematiche sono altre, più larghe, radicate, difficili da spegnere. Le partite lontane dallo stadio, una dirigenza ed un presidente che non hanno mai goduto di così scarsa stima, un buco di bilancio in affetto che di certo sfora i parametri Uefa. Difficile anche raccontarla per parole nuove. "Siamo in ritiro con i Primavera", urla un tifoso all'amico, mentre scendono veloci lungo via del Tritone, direzione manifestazione. Senza bisogno di tante presentazioni: uno ha una maglietta chiara, esplicita. "Lotito non è il mio presidente". Primavera in ritiro, Primavera alla manifestazione: ci sono anche ex Primavera Lazio, tra i tifosi, tifosi loro stessi. La sete sale, la giornata a Roma è stata calda, qualcuno scherza con un giornalista bersagliato spesso e volentieri su Twitter: "Ah, ma sei tu! Posso offrirti una birra?" Che con il caldo che fa, la temperatura alta dopo gli addii di Bielsa, le rivendicazioni di Keita e Felipe, una sensazione di fuggi-fuggi generale, sarebbe l'ideale. Ubriachi di Lazio, i tifosi vanno a anche parlare col Prefetto, ma lo scopo è raggiunto: la manifestazione è stata partecipata, civile, colorata. Fuggi Fuggi generale di tutti, ma non dei tifosi. Poteva finire meglio, certo. La birra potevano pure offrirla, alla fine.
