Spesso attaccato, bistrattato e sottovalutato. Per raccontare il Ciro Immobile calciatore e i suoi otto anni alla Lazio basterebbe riassumere quelli che sono stati i numeri in biancoceleste. La Scarpa d’oro 2020 con 36 gol in 38 giornate, la Champions League giocata dopo anni fino agli ottavi di finale, le due Supercoppe italiane nel 2017 e nel 2019, la Coppa Italia nel 2019. Ma soprattutto l’unico a riuscire a superare l’insuperabile Silvio Piola a 159 gol con la Lazio, miglior marcatore europeo 26 reti. Immobile è salito fino a quota 207.
Un bomber moderno, la stella polare, che lascia un vuoto enorme dal più di vista tecnico e umano, ma soprattutto un grande interrogativo: se e quando la Lazio e i laziali riavranno un attaccante da antologia come Ciro Immobile. Uno capace di diventare per quattro volte capocannoniere della Serie A, tre con la Lazio, primo italiano a riuscirci. L’ottavo marcatore all time del campionato italiano con 201 reti, di cui 169 con la Lazio, dietro Baggio (205 gol), Di Natale (209), Altafini (216), Meazza (218), Nordahl (225), Totti (250), Piola (290).