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    Laziomania: mercato, siamo in ritardo? Il gioco delle pressioni di Lotito

    Laziomania: mercato, siamo in ritardo? Il gioco delle pressioni di Lotito

    • Luca Capriotti
    La domanda che ci stiamo facendo tutti: la Lazio è in ritardo sul calciomercato. Tare ha lasciato il club, viene il dubbio che già da tempo non fosse protagonista delle trame biancocelesti. Ora (e sempre ma ok) a dirigere c’è Lotito, con alcuni validi aiutanti. Siamo in ritardo? Analizzando il resto del mercato, direi che si stanno tutte muovendo, ma siamo in una fase iniziale. O meglio, si stanno chiudendo trattative impostate da tempo. A fine giugno, alcuni nervosismi e piccole ansiette possono essere magari normali a Formello, ma il resto dell’ambiente, per ora, deve stare sull’attenti ma sereno. 

    IL GIOCO DELLE PRESSIONI - A Formello va molto di moda, e da anni, il gioco delle pressioni. Lotito è così, è come un immenso vaso, che va un po’ pressato per fargli assumere le forme giuste. Solo se vuole lui. E quando vuole lui. Questa opera di vasaio è fondamentale alla Lazio. Rimanere nel proprio vuol dire condannarsi all’altra legge di Lotito, il Teorema Vignaroli, che recita: se tutti sono felici, se tutti hanno abbassato la guardia, è il momento in cui possiamo distrarci, fare poco o niente, abbassare l’asticella. Capite che questi due assiomi vanno di pari passo: più sente la pressione, più Lotito diventa un rullo compressore. E la sua, di vita, è fatta di continue sollecitazioni. Qualche anno fa scrivevo che vive di tensioni, si nutre di risentimenti e passioni forti, ne ha bisogno per dare il meglio. Ed è ancora molto vero: pur essendo innegabilmente forse all’apice della sua scalata politica e sociale, Claudio Lotito è ancora una specie di immenso tir assetato di benzina. E la sua benzina è la sfida, la sua benzina è la competizione, la sua benzina è l’alta pressione. Senza, forse si annoia in fondo. Di certo si demotiva, e fa di meno. E compra i Vignaroli (scusami, hai fatto un’ottima carriera, sei solo un esempio di un acquisto sbagliato nel momento sbagliato). 

    COSA CI ASPETTA - Un paio di note: se la Lazio piazza Berardi (qualcosa c’è e di grosso, anche se qualcuno ai piani alti del calciomercato nega) fa il colpo. Ma pure Marcos Leonardo, occhio. Meno conosciuto, più ragazzino, ma stiamo parlando di uno che potrebbe diventare un grandissimo. Un altro tipo di profilo: passiamo da uno già super affermato e garantito da anni ad alto livello in A, ad un possibile talento cristallino. Capite che piazzare l’uno o l’altro fa tanta differenza, a livello di percezione. Berardi e non solo: il Sassuolo ha molti giocatori interessanti, e sul tavolo ci sono alcuni nomi che potrebbero farci gola. Non è detto che Lotito non ritiri la spesa tutta in un solo supermercato, per quanto caro. Audero è vicino (altro di sicuro rendimento) e attenzione al possibile rinnovo di Luis Alberto, ai dettagli (non come quello di Zaccagni, per dire e accendere un piccolo warning).

    Il mercato dei centrocampisti nel frattempo si muove: se il Newcastle piazzasse Tonali, immetterebbe in Serie A milioni e milioni che potrebbero fare giri immensi. In generale, cessioni importanti potrebbero far girare gli ingranaggi di un calciomercato ancora all’inizio. Questo che significa? In casa Lazio tanto. Attenzione a non farci fregare su Milinkovic Savic: ora che le sante alleanze sono alle spalle, NON bisogna far passare questa sessione di mercato senza rinnovo o senza cessione. Brutto dirlo, ma gli interessi di Kezman potrebbero essere diversi: per esempio portare il suo assistito a fine contratto, e incassare magari commissioni altissime per farlo muovere a zero. Occhio a questi giochini: da questo dipende tanto. Molto del progetto tecnico, molto del nostro calciomercato. Da questo, e dal gioco delle pressioni.

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