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    Laziomania: finisce il mercato di gennaio. Ah, era iniziato?

    Laziomania: finisce il mercato di gennaio. Ah, era iniziato?

    • Luca Capriotti

    Lazio batte Inter con una gara clamorosa, tesa, vibrante, aperta, con due rossi e decine di palle gol. "Devi parlare della fine del calciomercato nel pezzo, poca partita, tanto mercato". Mercato? Ah, era iniziato? Ah vero, scusate: la Lazio lavora sodo su due fronti, cessione di scontenti/assenti, e acquisti per la Primavera. Praticamente è mercato Champagne. 

     

    Ovvero: ecco la descrizione di quello che la Lazio avrebbe tassativamente dovuto fare, e non ha potuto/voluto. La cessione in prestito secco di Cataldi serve a due cose: rinverdire l'amicizia sempreverde tra il presidente Lotito e Preziosi, e far crescere il minutaggio di un ragazzo che sopportava a denti stretti di essere scavalcato da tutti (quasi tutti, tranne Leitner).

     

    L'esplosione di Milinkovic Savic lo ha definitivamente tirato fuori dai giochi: Inzaghi sembrava preferirgli perfino il '96 Murgia (autore di un'ottima prestazione contro l'Inter, autorevole e lucido).

    Ma il più il ds Tare lo fa a fine mercato: piazza una sua sconfitta, Kishna, in Francia al Lille (dove trova El Ghazi, grande obiettivo sfumato?), richiama Crecco dall'Avellino, lo chiede la Salernitana del suo vecchio maestro Bollini ma alla fine resta dall'altro suo maestro Inzaghi (che ha provato in tutti i modi ad entrare in campo, marcato a uomo dal quarto uomo, pur di vincere la sfida con il suo ex Pioli).

    In attacco resta Djordjevic: la Lazio non ha potuto cederlo (le richieste mancavano, e l'approccio del Lione pare sia stato stoppato da una richiesta fuori mercato del buon pres.). Sará il serbo il vice Immobile, anche se sembra avere la piazza rovinata, ed di aver solo rimandato la sua partenza (mentre Immobile al netto di mille mila km percorsi, davanti ad Handanovic ha fallito almeno una palla gol nitida, anche se quella più grossa l'ha fallita Felipe Anderson, che da Roma non schioda, e meno male).

    Capitolo cessioni: la partenza di Kishna (ma nessuno aveva dubbi, una volta capito che si sarebbe mosso: le vie di Raiola sono infinite) lascia solo più spazio a Lombardi sulla fascia. Ah scusate, ci eravamo scordati Leitner (strano, i suoi 13' minuti sono stati determinanti): buco nell'acqua del buon Tare, che ha capito che i bei tempi del Borussia per il tedesco erano finiti da un pezzo, e lo ha rispedito in Bundesliga, all'Augusta Augsburg.

    A proposito di rispedito: il procuratore di Morrison ha assecondato il tweet del suo assistito e ha fatto Houdini. Ha fatto la magia, e gli ha trovato casa al QPR. Viene il dubbio che la magia l'avesse fatta anche prima: il suo assistito era sparito da un pezzo.

    Operazioni minori e big: niente punta ne possibile sostituto di Keita (quell'El Ghazi), ancora nessun rinnovo big (Biglia vicino, gli altri due a giugno diranno nelle loro lingue rispettive un bell'addio). Interessante tra l'altro che il sengalese Manè abbia fatto di tutto, di ritorno dalla Nazionale pur di stare in panchina contro il Chelsea, giocando pure 15'. Ovviamente Keita contro l'Inter non si è visto. Ne vedremo della belle da qui a giugno.

    Altre operazioni: El Ghazi è stato così tanto congelato dalla Lazio che probabilmente ora in Francia lo stanno sbrigando, poi arrivati un paio di Primavera (interessante Abukar finnico somalo) in più all'attivo ed un'altra promozione in prima squadra dalla Primavera stessa, quella del buon Folorunsho, che era anche a San Siro. Ah.

    A San Siro dove la Lazio strameritando ha vinto e battuto un'Inter mai doma, con annessi soliti ultimi minuti al cardiopalma. A proposito di cardiopalma, probabilmente in semifinale sarà Derby. Peccato, senza Leitner e Morrison (e senza almeno quell'acquisto grosso che serviva per competere in alto) sarà durissima.

    E così finisce il calciomercato Lazio. Ah, perché, era iniziato?

    P.p.s. Ah, il terzino brasiliano Vinicius è andato all'Aek Atene. Scusaci se ti avevamo dimenticato del tutto.

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