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Laziomania: grazie mille, cara Juventus
Grazie mille Juventus perché ci hai ricordato cosa devono fare i fenomeni: devono essere decisivi nei big match. Dybala non fa nulla per tutta la partita, non giustificando affatto la sua presenza tra i titolari, chiuso, limitato, costretto a fare poco e male. Poi bastano 2 tocchi, fatti bene, per mandare fuori giri Luiz Felipe, Parolo, beffare Strakosha. Luis Alberto e Milinkovic, guardate bene: la differenza tra un ottimo giocatore e un campione sta qui. Fare la differenza contro il Chievo serve, farla contro la Juventus è da giocatore davvero forte (e infatti all'andata ode a Luis Alberto). Farla in un match in cui la Lazio ne aveva davvero bisogno è da salvatore della patria ( e Dybala ha segnato un gol meta3punti, che va oltre i 3 punti, che rischia di valere un campionato).
Grazie mille Juventus perché ci hai ricordato che non è vero che Inzaghi non sa difendere. Le chiacchierate che giravano sul suo conto, sui troppi gol presi dalla Lazio, sulla necessità di cambiare modulo, si sono annullate di colpo di fronte alla perfetta messa in opera di una macchina di stritolamente perfetta, in cui scivolamenti adeguati, raddoppi continui, attenzione massima agli inserimenti hanno costretto la Juventus a rivolgere a Santa Giocata. Per carità, a 16 secondi dalla fine prendere gol fa male: ma la partita difensiva della Lazio è da insegnare a scuola, al netto di una fatica immensa appena sostenuta, in settimana.
Grazie mille Juventus perché Inzaghi forse ti vale. Le due squadre a volte sembravano così speculari, armoniose, pur stanche, pur affaticate, che viene da chiedersi cosa manchi ad un Inzaghi per essere un Allegri. Un Dybala, prima di tutto. Ma anche una cosa che forse alla Juventus ti ripetono così tanto da fartici credere, come un lavaggio del cervello. Vincere conta, il resto sono chiacchiere, non ci sono giustificazioni che tengano. E questo Inzaghi lo sta capendo.
A proposito di chiacchiere. Grazie mille Juventus perché ci hai ricordato come mai Banti non è il nostro arbitro preferito. Gestione dei cartellini rivedibile, gestione dei rigori da Banti: non ne assegnerebbe mai, lo dicono le sue statistiche. Vogliamo ricordare all'arbitro di Livorno che, al netto dei suoi personalissimi gusti, i rigori nel calcio vanno dati, esistono, vanno fischiati. In una perfetta scala di rigorometro quello su Leiva sembra il più netto dei contrasti contestati, e fare pari e patta con quello subito da Dybala sembra un pochino voler per forza lavarsene le mani. Non sono due episodi simili, e dire il contrario è cercare per forza di giustificare.
Grazie mille Juventus perché, alla fine, ci hai ricordato perché la Lazio è là, così in alto. Fondamentalmente ci hai ricordato che questa Lazio può competere contro tutti, che al netto di grandi individualità può frenare la Juventus con la sola forza mentale di un gruppo, di un collettivo, di un'idea forte. Forse è il grazie più grande: la Lazio è forte, forte davvero, grazie per avercelo ricordato. Ora bisogna ricordarlo alla Lazio, e subito.